Trieste, il focolaio si allarga ancora: oltre 200 contagi dopo i cortei no green pass

Aumentano i casi di contagio da Covid dopo i cortei e le manifestazioni anti Green pass a Trieste: il focolaio ha superato i 200 casi. Il Friuli Venezia Giulia rilancia un appello alla popolazione affinché si vaccini.

Trieste, il focolaio si allarga ancora. Oltre 200 nuovi contagi

Il focolaio Covid legato ai cortei no Green pass a Trieste “ha superato 200 contagi tra primari, secondari e terziari”. Lo ha detto il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi, lanciando un ulteriore “appello” a chi non si è vaccinato, perché “il rapporto della curva tra contagi e ricoveri ospedalieri è migliore rispetto a un anno fa: questa cosa si chiama vaccino”.

Ospedali da riorganizzare

Per i reparti ospedalieri di Trieste è comunque prevista una manovra di riorganizzazione ed “è – ha sottolineato Riccardi – quella più importante in regione, anche se bisogna considerare che il virus si sposta”. Durante un incontro all’ospedale Cattinara di Trieste, Riccardi ha parlato di “situazioni in alcuni casi ingiustificabili”, riferendosi a persone no vax convinte. “Trieste è l’epicentro di questa situazione”, ha concluso, con “una rappresentazione che non fa onore a questa terra”.

La preoccupazione dell’Azienda sanitaria

Preoccupano molto i dati sull’andamento dei contagi Covid a Trieste. “La previsione per il momento è una curva in salita, siamo in piena ascesa” ha detto il direttore generale di Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina, Antonio Poggiana, durante un incontro a Trieste, annunciando una riorganizzazione dei reparti ospedalieri per far fronte alla quarta ondata. “Le sedute operatorie da 52 settimanali – ha spiegato – arriveranno a 40, quindi un taglio del 20%. La riorganizzazione inciderà inoltre sull’attività ambulatoriale. Ad eccezione delle urgenze, viene sospesa l’attività di day surgery, oculistica, la clinica odontoiatrica e le visite anestesiologiche. Questo fino a quando la curva non inizierà a ridiscendere, quindi fino a quando la pressione sugli ospedali non si attenuerà”. Si tratta di “decisioni difficili – ha aggiunto – di cui mi assumo la responsabilità ogni giorno, sempre più pesanti”. L’azione messa in campo intende “rispondere a un virus che si sta muovendo a velocità molto più rapida rispetto alle altre volte”. 

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