ROMA – Mentre i cardinali vanno al contrattacco su Vatileaks 2, con Bagnasco, Comastri e Versaldi che scendono in campo per difendere Papa Francesco e per “non farsi schiacciare”, Gianluigi Nuzzi indagato per il suo libro “Via Crucis” annuncia su Facebook si essere stato convocato martedì 17 per essere interrogato dagli inquirenti vaticani. Il giornalista, accusato di concorso per la fuga dei documenti riservati insieme ad Emiliano Fittipaldi autore di “Avarizia”, ha spiegato che “valuterà cosa fare“, aggiungendo però di essere “sereno”.
La svolta delle indagini di giovedì, con la chiamata in correità dei due autori dei libri, prende pertanto una strada più concreta: come apprende l’Ansa, infatti, una parallela convocazione è stata fatta per Fittipaldi. Anche perché mancano ormai pochi giorni alla chiusura delle indagini, in quanto in Oltretevere si vuole finire prima dell’inizio dell’anno santo, programmato per l’8 dicembre. In attesa di sviluppi, per la prima volta Francesca Chauoqui, arrestata e poi rilasciata per lo stesso reato, ha fatto sentire la sua voce a “Piazza pulita”:
“Io non sono strumento di nessuno”, ha detto, spiegando di avere rispetto per il Papa e per “l’attività di indagine che si sta svolgendo in Vaticano, attività inquirente nella quale io per prima credo”. L’obiettivo degli inquirenti è chiarire ogni aspetto: “Le ombre sono ombre – ha detto da parte sua il presidente Cei, card. Angelo Bagnasco – ma non dobbiamo averne paura e le dobbiamo riconoscere onestamente; dobbiamo soffrire per queste ombre, ma non lasciarsene schiacciare. Io spero che soprattutto il popolo di Dio non si lasci fuorviare, schiacciare, intristire da queste cose molto tristi, molto dolorose”.