Prof vieta top alle ragazze durante l’ora di ginnastica: “Distrae i maschi”. Venezia come Kabul?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Novembre 2021 - 13:09 OLTRE 6 MESI FA
Venezia o Afghanistan? Prof vieta top alle ragazze durante l'ora di ginnastica: "Distrae i maschi"

Venezia o Afghanistan? Prof vieta top alle ragazze durante l’ora di ginnastica: “Distrae i maschi” (foto d’archivio Ansa)

“A motoria le ragazze dovrebbero nascondere le proprie forme per non attirare l’attenzione e non distrarre i compagni maschi”. 

E’ quanto avrebbe sostenuto una professoressa di educazione fisica del liceo Marco Polo-Artistico di Venezia vietando l’utilizzo del top del alle ragazze. No, non è successo in Afghanistan. Tutto è avvenuto in territorio italiano. 

La protesta delle studentesse

Un divieto che è stato subito, come era facile immaginare, violato da alcune di loro che si sono presentate a scuola – come si vede da alcune immagini postate dal Collettivo Polo-Las su Instagram – con un top sportivo sfidando il freddo e srotolando su un ponte uno striscione contro la prof: “Cambiate mentalità, non i vestiti”.

“La prof – affermano le studentesse – sostiene che le ragazze debbano coprire le proprie forme per non attirare a sé l’attenzione e non distrarre i compagni maschi. Ha poi minacciato di mettere una nota se alle prossime lezioni le ragazze si presenteranno di nuovo con top sportivi, ritenuti ‘inadatti a un contesto scolastico’. Troviamo scandaloso e irrispettoso nei nostri confronti che i prof ci costringano a cambiare i nostri vestiti piuttosto che cambiare le mentalità delle altre persone”.  

Il comunicato: “Viviamo in una società dove siamo abituate ad avere paura”

“Viviamo in una città e in una società – scrivono le studentesse – dove siamo abituate ad avere paura, quando giriamo per strada la sera, quando siamo in un locale e sappiamo che qualcuno solo per come siamo vestite potrebbe pretendere di avere un rapporto con noi, di poterci fischiare o molestare. Con l’iniziativa di oggi abbiamo voluto ribadire che non siamo più disposte ad avere paura, vogliamo rendere sicuro ogni spazio che attraversiamo, a partire dalla scuola – concludono – per arrivare alle strade e agli spazi della nostra città”.