Venezia cerca uno sponsor per “salvare” piazza San Marco

VENEZIA – Venezia punta ad uno sponsor eccellente per salvare piazza San Marco. Sull’esempio di Diego Della Valle, che ha messo sul piatto 25 milioni di euro per restaurare il Colosseo a Roma,  in laguna sono a buon punto le trattative per trovare degli imprenditori che vogliano legare la loro immagine al restauro e alla manutenzione della Piazza.

”Potrebbe esserci qualche grosso imprenditore veneto intenzionato a finanziare le opere – conferma il sindaco Giorgio Orsoni, in questi giorni in missione a San Pietroburgo -: ho gia’ stabilito dei contatti e altri spero di avviarli al mio ritorno”.

Indicazioni precise non ne vengono fatte, ma se si chiede a Orsoni se gradirebbe l’aiuto di veneti di grande richiamo come gli industriali Benetton e Stefanel, la risposta e’ immediata: ”sono nomi molto interessanti”. A riproporre oggi la necessita’ che i privati adottino Piazza San Marco per garantirne la sopravvivenza e’ l’assessore municipale ai lavori pubblici Alessandro Maggioni. ”In mancanza di risorse pubbliche – sostiene, cogliendo l’occasione di un sopralluogo per una verifica dei lavori in corso che dovrebbero concludersi a fine anno – siano gli imprenditori, non solo veneziani, a sostenere i costi”.

In effetti un precedente illustre c’è già: è quello del grande vecchio degli stilisti francesi, Pierre Cardin, proprietario da piu’ di vent’anni di Palazzo Bragadin, già dimora di Casanova, che ha restaurato a proprie spese ‘il sotoportego di Siora Bettina’, il passaggio che collega Calle della Regina e Campo San Cassiano. Favorevole all’idea, ma non certo in grado di sostenere da solo il ‘peso’ economico del restauro di Piazza San Marco e’ Massimiliano Alajmo, chef stellato delle Calandre, che da poche settimane ha rilevato il Caffe’ Quadri, messo in ginocchio dalla crisi economica ma anche dalle acque alte che hanno afflitto a ripetizione negli ultimi anni l’area marciana.

”Si potrebbe pensare di acquistare una delle grandi pannellature pubblicitarie che sono state poste in Piazza – dice Alajmo – ovviamente con il consenso del Comune e della Soprintendenza, per evitare immagini di cattivo gusto”. Alle adozioni a mosaico, realizzate per singoli interventi, si dichiara favorevole Alberto Nardi, presidente dell’Associazione Piazza San Marco.

”L’idea è quella di sponsorizzazioni minori, a progetto – propone – in cui ogni privato si prenda cura di un pezzo della piazza o di un singolo intervento”.

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