ROMA – Si chiama monsignor Domenico Sigalini, è vescovo di Palestrina (paese 50 km a sud di Roma), e ha disobbedito a Papa Francesco. Lo ha fatto invitando nella parrocchia di Gesù Redentore Vicka Ivankovic, che è considerata la prima (ce ne sono sono altri 5) veggente e intermediaria di Medjugorje. Vaticano non gradisce perché semplicemente a oggi non ha sciolto la riserva su queste presunte apparizioni della Madonna. A San Pietro i miracoli e le apparizioni sono valutati minuziosamente: troppo sottile e scivoloso il confine tra manifestazione divina e credulità popolare (più o meno) low cost.
Così, sul tour dei veggenti di Medjugorje è arrivato già dal 2013 il divieto di partecipazione del Vaticano ai suoi vescovi. Un documento preciso lo riporta Marco Ansaldo su Repubblica spiegando che il no, ispirato proprio da Papa Francesco, proviene dall’ex Sant’Uffizio, quella che oggi è la Congregazione per la Dottrina della Fede.
Nel 2013 una lettera del nunzio degli Stati Uniti monsignor Carlo Maria Viganò ai vescovi americani stabiliva per il clero il divieto di partecipare a
«riunioni, conferenze o pubbliche celebrazioni » in cui venga data per certa e acclarata la credibilità delle apparizioni della Madonna a Medjugorje, si legge in una disposizione firmata dal Prefetto del dicastero, il cardinale tedesco Gerhard Ludwig Müller
Eppure a Palestrina l’incontro c’è stato. I partecipanti hanno anche pagato 10 euro a testa. Erano più di 1000 e il conto sull’incasso non è difficile. Secondo gli organizzatori serviva tutto a pagare le spese e il resto verrà devoluto a Medjugorje.
Fedeli che se ne sono tornati a casa soddisfatti perché, ovviamente, la “veggente” ha parlato con la Madonna anche a Palestrina. Quanto al Vescovo disobbediente si limita a dire che lo ha fatto perché “la sua gente prega così”. Questione delicata. Intanto un vescovo di una diocesi vicina, quella di Anagni, ha osservato il divieto Vaticano.
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