Una coppia di zingari, un uomo e una donna croati di etnia rom, sono state arrestati dalla Polizia di Stato di Trieste, per aver ridotto in schiavitù otto bambini di età compresa tra gli otto e i tredici anni e averli indotti a rubare in appartamenti di diverse città del Nordest d’Italia.
Gli arresti sono stati eseguiti dalla squadra mobile di Trieste in esecuzione di un’ordinanza del Gip del Tribunale di Trieste, su richiesta del Pm della Direzione distrettuale antimafia, Federico Frezza.
I due zingari sono stati rintracciati in provincia di Modena: vivevano a bordo di un camper.
L’inchiesta è partita dopo il fermo a Trieste di due baby ladri, mentre stavano mettendo a segno un furto in un appartamento.
Secondo la Que stura di Trieste gli sfruttatori per diversi mesi avevano esercitato su otto bambini uno stato di soggezione con minacce e violenze sistematiche, costringendoli a rubare in appartamenti nelle province di Trieste, Trento, Vicenza, Verona, Brescia e Reggio Emilia.
I bambini erano costretti ogni giorno a spostarsi da una città all’altra per consegnare la refurtiva nelle mani degli indagati. Nel caso i loro sfruttatori non fossero stati soddisfatti del bottino per le giovani vittime scattavano minacce di morte e violenze fisiche.
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