DAMASCO – Aldo Grasso “becca” Beppe Grillo per le ipotesi avanzate dal comico genovese sulla Siria. «I massacri in Siria? Ci sono cose che non possiamo capire perché non si sa se sia una vera e propria guerra civile o se si tratti di agenti infiltrati nel Paese», aveva detto il solito, provocatorio Grillo, citando come fonte nientemeno che “suo suocero”. Grasso invece ricorda a Grillo senza mezzi termini che quella del leader siriano Bashar al Assad è una “brutale repressione”.
Grasso è partito da un documentario di Antonio Martino, “Siria, ai confini del regime”, trasmesso da Rai Tre. Le immagini, sostiene il critico televisivo del Corriere della Sera, dimostrano tutta la violenza di cui il regime siriano si è macchiato.
Ecco come Grasso descrive il documentario: “Impossibile restare indifferenti davanti alla brutalità della repressioni: ci sono scene di tortura che mettono i brividi, la spietatezza dell’allampanato dittatore è sconcertante. L’unica speranza la si può intravedere nell’incessante lavoro dei video-attivisti in rete, nella continua diserzione dei militari ex governativi”.
D’altronde, ricorda Grasso, è stato lo stesso Assad ad affermare che “il Paese che sta soffocando nel sangue è in guerra”