MOSCA – Basi nucleari americane, della US Air Force, distrutte dagli alieni. Sembrerà strano, ma è quello che sostiene uno dei piloti che hanno raccontato la propria esperienza “extraterrestre” alla conferenza Citizen Hearing on Disclosure negli Stati Uniti, sponsorizzata dalla Paradigm Research Group, organizzazione che sostiene l’esistenza degli Ufo.
L’aviatore ha spiegato così perché gli Stati Uniti non abbiano mai accusato l‘Unione Sovietica per quegli attacchi alle loro basi durante la Guerra Fredda. L’ex sergente dell’Air Force americana David Scott sostiene che “la Russia non aveva sviluppato tecnologie abbastanza potenti da distruggere le armi nucleari”.
Scott ha parlato al convegno organizzato da sei ex membri del Congresso americano su esperienze con forme extraterrestri che avevano colpito i sistemi nucleari americani.
Alla conferenza, della durata di cinque giorni, erano presenti circa 40 persone hanno reso la propria testimonianza su presunti incontri o visioni di forme di vita aliena. Tra di loro ricercatori, militari e scienziati.
Tra i 40 c’era anche il capitano dell’Air Force in pensione David Schindele: ha raccontato che la sua prima esperienza con forme di vita extraterrestri risale a 50 anni fa. Allora tutti i missili della base Minot Air Force in North Dakota vennero messi fuori uso. “Non avevamo dubbi che a mettere fuori gioco i dieci missili nucleari era stato ‘l’oggetto’ che avevamo avvistato vicino alla base la sera prima”.
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