ROMA – Niente più San Daniele, Culatello, Prosciutto di Parma. Sono tutti spariti. Tutti “sparecchiati” dalle tavole degli argentini. E far sparire tutti i salumi nostrani, per un paese in cui vivono 660mila italiani, e dove i discendenti diretti e indiretti di nostri connazionali attraversano trasversalmente tutta la popolazione, non si tratta di una questione di poco conto.
Ma perchè sono spariti i salumi italiani in Argentina? Il divieto all’import è arrivato in seguito all’accordo sottoscritto dalla segreteria del Commercio interno argentino con i produttori nazionali di carne suina, una misura che punta a proteggere il prodotto interno argentino e a frenare l’uscita di valuta dal Paese. Ma secondo la World organization for international relations (Woir) le restrizioni alle importazioni dell’Argentina violano le regole del commercio internazionale e devono essere subito rimosse.
Dure proteste anche dalla Coldiretti, che intende far valere le regole del libero commercio internazionale: ma intanto i pochi argentini che si trovano con un prosciutto italiano in casa o al ristorante, lo dovranno centellinare.
Ma la guerra ai prodotti Ue innescata dallo Stato sudamericano non fa male solo alla gola dei residenti: i danni maggiori sono ovviamente per le imprese italiane, che contavano in una crescita dell’export verso l’Argentina proprio in considerazione della forte presenza di connazionali.