DACCA – Un agguerrito gruppo di legali e un chiaro sostegno internazionale non sono stati sufficienti all’economista bengalese Nobel per la Pace Muhammad Yunus per vincere la battaglia sul controllo della Grameen Bank, l’ istituto per il microcredito da lui fondato 30 anni fa: una sezione d’Appello della Corte Suprema di Dacca ha respinto definitivamente all’unanimità i suoi argomenti, favorendo quelli del governo che gli ha tolto l’incarico di direttore esecutivo.
Il braccio di ferro fra il ”banchiere dei poveri” e le istituzioni bengalesi è cominciato all’inizio di marzo, quando in una lettera la Banca centrale del Bangladesh gli ha comunicato l’immediata decadenza dalle funzioni di principale manager della Grameen Bank, per aver superato i limiti di età fissati per legge a 60 anni (lui ne ha 71) e per presunte irregolarità nella conferma della sua nomina, nel 2000.
Deciso a vendere cara la pelle, Yunus ha percorso tutti i gradi dell’Appello all’Alta Corte prima e alla Corte Suprema poi, senza tuttavia mai ottenere ascolto per le sue ragioni. Il governo bengalese e’ il piu’ importante azionista (25%) della Grameen Bank, che ha 24.000 dipendenti e otto milioni di clienti (quasi tutte donne). Secondo gli analisti, le ragioni dell’azione contro Yunus vanno trovate nell’idea, da lui accarezzata per un certo periodo nel 2007, di sviluppare un partito anti-corruzione da opporre a quelli tradizionali. Ciò non piacque assolutamente all’attuale premier, Sheikh Hasina, che promise di replicare al momento opportuno, criticando senza mezzi termini Yunus, accusandolo di ”manovre per non pagare le tasse” e di voler ”succhiare il sangue dei poveri”. Domani la sezione di Appello si riunira’ di nuovo per esaminare un ricorso separato presentato da nove direttori della Grameen Bank e anche un’ultima carta a disposizione della difesa: una petizione (”Leave to appeal”) per bloccare la sentenza appena emessa e che è a discrezione dei giudici esaminare. Ma dato che queste due iniziative saranno trattate dagli stessi sette magistrati che hanno respinto il ricorso oggi, gli esperti sono convinti che nulla cambierà.
Una conferenza stampa convocata da Yunus per il pomeriggio è stata cancellata all’ultimo momento, E ora l’attenzione generale è concentrata sulle trattative in corso per reperire un compromesso che permetta all’economista bengalese di svolgere un ruolo nella Grameen Bank, garantendone il futuro. E data la fama di cui gode, non è escluso che gli venga assegnata almeno una presidenza onoraria dell’istituto, per convincere fra l’altro molti Paesi che appoggiano finanziariamente il microcredito in Bangladesh a continuare, nonostante tutto, a farlo.