ROMA – Non sono 700 metri quadrati, ma “solo” 350. E verrà ristrutturato a sue spese. Tarcisio Bertone, cardinale ed ex segretario di Stato Vaticano, torna su un tema caldo: l’appartamento in Vaticano nel quale presto andrà ad abitare. La stampa parla di un appartamento da 700 metri quadri, piuttosto lussuoso, in un palazzo antico, che avrebbe fatto infuriare papa Francesco che, è cosa nota, abita in 70 metri quadri nel palazzo di Santa Marta.
Molti hanno collegato la polemica sul mega appartamento di Bertone con un tweet di papa Francesco: «Uno stile di vita sobrio fa bene a noi e ci permette di condividere meglio con chi ha bisogno». Ma stavolta è Bertone a parlare, con una lettera ai settimanali diocesani di Vercelli e Genova.
“Nei giorni scorsi alcuni media hanno parlato in maniera malevola a proposito dell’appartamento che abiterò in Vaticano e, per rincarare la gogna mediatica, l’ “informatore” ne ha raddoppiata la metratura. E’ stato detto, fra l’altro, che il Papa si sarebbe infuriato con me per tanta opulenza. Addirittura è stato messo a confronto lo spazio del “mio” appartamento con la presunta ristrettezza della residenza del Papa”.
Marco Ansaldo su Repubblica non manca di notare quel “presunta”: è una frecciata al Papa? Bertone intende dire che l’appartamento di papa Francesco non è affatto sobrio? Continua Bertone:
“Innanzitutto ringraziamo Dio e la sollecitudine di tanti – afferma Bertone -, per il fatto che il Papa sia alloggiato e assistito dignitosamente a Santa Marta dove può svolgere agevolmente le sue attività istituzionali. Personalmente, poi – aggiunge -, sono grato e commosso per la telefonata affettuosa che ho ricevuto da Papa Francesco il 23 aprile scorso per dirmi la sua solidarietà e il suo disappunto per gli attacchi rivoltimi a proposito dell’appartamento, del quale era informato fin dal giorno in cui mi è stato attribuito”.
“Tante persone – fa sapere Bertone -, conosciute durante gli anni del mio ministero a Vercelli e a Genova, o campaesani della mia diocesi di origine Ivrea, mi hanno scritto e telefonato per condividere il dispiacere”. “Scrivo questa lettera ai settimanali diocesani – prosegue – per ringraziare queste persone amiche e per quelli che possono essere rimasti meravigliati dalla notizia. L’appartamento spazioso, come è normalmente delle residenze negli antichi palazzi del Vaticano, e doverosamente ristrutturato (a mie spese), mi è concesso temporaneamente in uso e dopo di me ne usufruirà qualcun altro”. “Come diceva il Santo Pontefice Giovanni XXIII – conclude infine – “non mi fermo a raccogliere le pietre che sono scagliate contro di me”.
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