ROMA – Moneta virtuale, che si scambia online, e non ha un corrispettivo in carta. Sono i bitcoin, sistema di pagamento utilizzato in rete inventato da un giapponese nel 2009. Ora potrebbero diventare legali, il Senato americano ne sta discutendo: prossimamente infatti saranno ascoltati Department of Justice e la Securities and Exchange Commission (il corrispettivo Usa della Consob) e pare che entrambe le istituzioni vogliano dare parere positivo.
La moneta virtuale viene sempre più accettata da negozi online: i bitcoin non hanno numero seriale e garantiscono un totale anonimato. La cosa ovviamente ha fatto nascere l’allarme per possibili attività illecite, ma hanno comunque una notevole circolazione in rete.
Tutti gli scambi di bitcoin avvengono tramite un sistema P2P. La valuta va direttamente, grazie ad un codice cifrato, da un’utente all’altro, senza dover prima passare da una banca, garantendo dunque la privacy dello scambio ed eliminando i costi relativi al trasferimento bancario.