BANGKOK, 20 MAR – In Cambogia l'ex "fratello numero due" dei Khmer Rossi, Nuon Chea, ha definito oggi "legno marcio" Kaing Guek Eav, il "compagno Duch" condannato all'ergastolo per i crimini commessi sotto la sua supervisione del carcere di Tuol Sleng, ora testimone chiave nel processo ai tre maggiori leader del regime (1975-79) accusato dell'assassinio di 1,7 milioni di persone.
"Non usiamo legno che puzza per scolpire un Buddha e poi usarlo per predicare ai fedeli!", ha urlato l'ideologo del regime Nuon Chea (85 anni), mentre Duch stava rendendo la tua testimonianza di fronte al tribunale misto dell'Onu a Phnom Penh, dove ieri è ripreso il processo contro lo stesso Nuon Chea, l'ex ministro degli esteri, Ieng Sary e l'ex capo di stato, Khieu Samphan.
Nuon Chea è stato subito richiamato all'ordine dal giudice Nil Nonn. In precedenza, Duch aveva rivelato che la linea era di "spezzare" i carcerati, confessando di incontrarsi regolarmente con Nuon Chea in quel periodo. I tre imputati sono accusati di crimini di guerra e contro l'umanità, nonché di genocidio, per il loro ruolo nel regime. Mentre Duch ha collaborato con gli inquirenti, dicendosi pentito di quegli orrori anche se non aveva altra scelta che di eseguire gli ordini, i tre leader ora a processo – tutti ottuagenari e deboli di salute – non hanno mostrato finora alcun segno di rimorso.