Dopo i combattimenti tra cani, quelli tra galli e lo spettacolo “massacrante” offerto dalle corride, ecco l’ultima novità in fatto di barbarie sugli animali: il combattimento tra cavalli. “L’innovazione”, neanche a dirlo, arriva dalla Cina, ma viene praticata anche nelle Filippine ed in Corea.
In Italia, fortunatamente, la pratica è ancora sconosciuta mentre nei paesi elencati in precedenza è già tutto legale, con un vero e proprio spettacolo al seguito, spettacolo spesso seguito da molte famiglie che vedono nell’evento una “strana” forma di intrattenimento.
Questo è ciò che accade: intere famigliole cinesi, donne, uomini e bambini corrono all’imperdibile spettacolo in piazza. Due stalloni vengono frustati, spaventati da spari di pistola e dalla folla che li incita. Poco lontano tengono immobile una cavalla in calore, imbottita di ormoni per indurla all’iperattività.
I pacifici erbivori si trasformano così in violenti animali da combattimento. I due cavalli si affrontano con morsi, calci e spintoni. Lunghe corde impediscono inoltre che uno dei due si possa ritirare. Gli spettatori sperano in qualche scivolata da parte dell’animale, poiché il terreno è fangoso. Chi perde diventa bistecca, viene macellato direttamente sul campo ed offerto agli spettatori. Il cavallo che vince, è conciato talmente male, che fa la stessa fine dello sconfitto.
Inutile aggiungere che il tutto è corredato dal solito giro di scommesse, per dare anche un’importanza economica ad un evento già scioccante così com’è.
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