Era andata a Dubai per festeggiare il suo fidanzamento ufficiale. E invece, una musulmana di 23 anni, si è ritrovata in cella con il compagno di 44 anni, dopo aver subito uno stupro.
Dopo essere stata violentata da un cameriere che lavorava nell’albergo in cui si svolgeva la festa, la ragzza è infatti andata a denunciare il dramma alla polizia. Ma, una volta in commissariato, è stata etichettata come “criminale” e non come vittima.
La giovane, in base alle severe leggi su alcol e sesso in vigore nel Paese, è stata incriminata, insieme al fidanzato, per aver bevuto alcolici e aver fatto sesso “illegalmente”.
Se verrà giudicata colpevole, la coppia rischia fino a sei anni di carcere. Senza più passaporti, ora i due inglesi, liberi su cauzione, attendono il processo. La ragazza, una volta raccontato tutto al fidanzato, ha deciso di rivolgersi ai poliziotti, che l’hanno fermata per aver infranto le regole del Paese.
Dopo aver riferito i particolari sulla violenza alla polizia è stata interrogata ed ha ammesso di essersi ubriacata e di aver fatto sesso fuori dal matrimonio. «Sono stati più duri con lei perchè è musulmana. Erano più interessati a quante volte ha fatto sesso con il suo compagno piuttosto che allo stupro», ha detto al Sun una conoscente della ragazza.
Lo stupratore nega la violenza e dice che la giovane era consenziente. «Non ho fatto niente di male e ora mi ritrovo in prigione», ha detto la ragazza. «Ho sempre sognato un grande matrimonio, ma ora voglio sposarmi subito per essere rilasciata».
L’ambasciata britannica sposerà la coppia tra 15 giorni, sperando di far cadere così tutte le accuse. Non è la prima volta che i rigidi divieti di Dubai mettono nei guai i turisti stranieri. Nel 2008 una coppia inglese venne arrestata per aver fatto sesso su una spiaggia. Anche per loro le accuse erano: relazioni sessuali fuori dal matrimonio, oltraggio e ubriachezza.
I commenti sono chiusi.