Nei libri di testo per i ragazzi della striscia di Gaza non si deve parlare di Olocausto. Per Hamas, infatti, lo sterminio di 6 milioni di ebrei ad opera dei nazisti durante la seconda guerra mondiale è «una menzogna inventata dai sionisti e propagata dai loro organi si stampa».
Così, il movimento che controlla la striscia di Gaza, ha inviato una lettera all’Unrwa, l’agenzia che si occupa dei profughi palestinesi, chiedendo l’immediata cancellazione di un nuovo libro di storia che conterrebbe un capitolo dedicato all’Olocausto. Un testo destinato a ragazzi di 13 anni.
A rincarare la dose anche un leader spirituale di Hamas, Yunis al-Astal, che ha definito la possibile introduzione del capitolo sull’olocausto «un crimine di guerra». Piuttosto, chiedono i profughi, venga insegnata la Nakba (Catastrofe), termine usato dai palestinesi per indicare che il conflitto che accompagnò la nascita di Israele nel 1948 e che causò la fuga e l’espulsione dalle loro case di oltre 700.000 palestinesi.
Uno dei portavoce dell’Unrwa, Adnan Abu Hasla, ha sottolineato come nell’attuale programma di studi non è inserito lo studio dell’Olocausto senza sbilanciarsi su una possibile introduzione di un capitolo ad esso dedicato.
Israele, intanto, critica l’Urnwa. Per Yoav Sorek direttore de “The Israeli Initiative”, «l’Unrwa dovrebbe essere di sostegno ma è diventata un’entità politica, uno stato nello stato che spende il 70% del suo budget in programmi per l’educazione. L’istruzione è certamente importante ma la priorità dovrebbe essere l’aiuto economico ai profughi».
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