ROMA – Gli hacker di Anonymous scovano sul web pedofili e bulli, protestano contro lobby e istituzioni “nemiche” dei cittadini. Volti coperti dietro ad una maschera, diventata il simbolo degli hacker. Maschera che fa arricchire le multinazionali, le stesse che spesso combattono, scrive il Corriere della Sera.
La maschera, ripresa dal famoso film “V per Vendetta”, è infatti sotto copyright. Ogni volta che un affiliato di Anonymous ne compra una, i soldi finiscono nelle tasche della Time Warner e di altre due società, spiega il Corriere della Sera:
“Bene: la maschera diventata simbolo di Anonymous e indossata poi da migliaia di militanti del movimento Occupy – bianca, le guance rosate, i mustacchi e il pizzetto nero pece e il ghigno inquietante – è tratta da «V per Vendetta»: significa che quando se ne vende una, dai sei dollari in su ma anche oltre i 50, una parte delle entrate va alla famiglia Beige, un’altra va in royalties alla Time Warner, una ad Amazon”.
Un controsenso per Anonymous, che si è così trovata a finanziare quel potere economico contro cui protesta.
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