PARIGI – “Muovetevi, sto morendo!”, sono le ultime parole del torero spagnolo Ivan Fandino incornato dal toro nel corso di una corrida a l’Aire-sur-Adour, in Francia.
Il matador, 36 anni, di origini basche, è caduto a terra ed è rimasto bloccato, quando il toro lo ha incornato nel polmone destro. Sembra che le sue ultime parole siano state: “Sbrigatevi, sto morendo!”. Fandino è deceduto per un infarto mentre lo stavano portando in ospedale, aveva riportato gravi lesioni al polmone e a un rene.
Il toro Provechito (“ruttino” nello slang spagnolo), cui precedentemente Fandino aveva tagliato un orecchio, è rimasto gravemente ferito e in seguito è stato abbattuto. Dopo Victor Barrio, morto in una corrida in Spagna, Ivan Fandino è il secondo torero che perde la vita in meno di un anno.
Nella Corrida des Fetes a Aire-sur-l’Adour in un primo momento gli spettatori non hanno capito che Fandino era in difficoltà. “Ivan è stato colto di sorpresa e ha subìto pesanti conseguenze”, ha spiegato un testimone, “il pubblico lo incoraggiava pensando che fosse tutto sotto controllo. Ci siamo resi conto che stava molto male, è stato soccorso da altri toreri e paramedici”.
I toreri utilizzano la muleta, un drappo colorato, per distrarre e manovrare i tori, allevati soprattutto per le corride. La morte di Fandino riaccende la feroce polemica sulla corrida: c’è chi si schiera con i diritti degli animali e chi, invece, difende la tradizione, considerandola una forma d’arte.
La famiglia reale ha reso omaggio alla “grande figura” di Fandino ma un portavoce dell’associazione per la protezione degli animali ha dichiarato: “Per i mille tori ogni anno uccisi brutalmente nelle corride francesi, ogni singola corrida è una tragedia in cui non hanno alcuna possibilità di sfuggire a una morte prolungata e dolorosa. Gli sport sanguinari come questo dovrebbero essere relegati nei libri di storia. Nessuno, né uomo né animale, dovrebbe morire per questo intrattenimento”.
Fandino, la cui prima corrida era stata a soli 14 anni, era un professionista dal 2005, ed è rimasto ferito due volte; nell’arco di 100 anni, è stato il primo matador deceduto in un’arena francese.