CITTA’ DEL VATICANO – Per la prima volta un vescovo viene arrestato in Vaticano. L’ex nunzio Jozef Wesolowski è stato posto agli arresti domiciliari con le accuse di abusi sessuali su minori e possesso di materiale pedopornografico. L’ex nunzio sarà processato in base alle norme in vigore prima della riforma penale del 2013, e rischia una pena tra i 6 e i 7 anni di carcere più eventuali aggravanti.
Wesolowski è stato posto agli arresti domiciliari nei locali del Collegio dei Penitenzieri, nel Palazzo del tribunale vaticano, all’interno delle mura leonine. Gli arresti domiciliari si sono resi necessari per il rischio di fuga e di inquinamento delle prove, ha spiegato padre Federico Lombardi, portavoce vaticano.
I vescovi italiani sono compatti, e sposano la linea dura di Francesco. La Sir, l’agenzia dei servizi di informazione religiosa, scrive:
“Il Papa della misericordia non vuole che la malattia devasti tutto il corpo. Ha usato il bisturi perché gli abusi sono ‘un culto sacrilego’ che lascia cicatrici per tutta la vita, una ‘terribile oscurità. Ora la Chiesa ha tutti gli strumenti per vigilare, prevenire e pure colpire, senza se e senza ma. L’avvertimento è chiaro. La giustizia della Santa Sede interverrà senza sconti a chicchessia. Poi vi sarà probabilmente l’azione penale di altri Stati”.
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