GINEVRA, 9 GIU – Sherif Bassiouni, presidente della commissione d'inchiesta che ha preparato il rapporto dell'Onu sulla Libia, ha espresso dubbi sull'esistenza di una politica di stupri di massa da parte del regime di Muammar Gheddafi, come e' stata descritta dal procuratore della Corte penale internazionale (Cpi), Luis Moreno-Ocampo.
In una conferenza stampa a Ginevra, Bassiouni ha affermato che quando la commissione e' andata in Libia, lo scorso aprile, ha sentito parlare solo di ''tre casi'' di stupro a Misurata, oltre a quello di Eman al Obaidi, che ha denunciato di essere stata violentata da miliziani filo-governativi. ''Possiamo trarne la conclusione – ha commentato – che esiste una sistematica politica di stupri? A mio giudizio no''.
Bassiouni ha spiegato che durante la sua missione in Libia le due parti si erano reciprocamente accusate di ricorrere a stupri di massa. Sottolineando di non disporre di elementi formali che lo provi, ha cosi' ipotizzato che ''la societa' si sente vulnerabile'', e che si e' creata una ''gigantesca isteria''.
Ha inoltre dichiarato di dubitare delle affermazioni di una donna che gli ha detto di aver inviato a Bengasi decine di migliaia di questionari ad altre donne, 259 delle quali hanno denunciato di essere state stuprate. ''Noi le abbiamo chiesto – ha detto – di mandarci i questionari, ma non li abbiamo mai ricevuti''. Pero', ha proseguito, questa donna ''ne parla nel mondo intero… e ora ne ha parlato a Ocampo e Ocampo e' convinto che ci siano 259 donne'' stuprate. Bassiouni ha comunque affermato che avviera' un'inchiesta sulla vicenda.