BANGKOK, 9 GEN – Il leader dell'opposizione malaysiana Anwar Ibrahim e' stato assolto oggi per mancanza di prove dall'accusa di sodomia contro un ex collaboratore, un reato punibile con 20 anni di reclusione nel Paese; un verdetto sorprendente per un processo che l'imputato aveva definito politico, e che gli consente ora di rilanciare la sua immagine in vista di elezioni attese per quest'anno. ''Il tribunale non puo' essere sicuro al 100 per cento che il Dna non sia stato contaminato'', ha spiegato il giudice dell'Alta corte di Kuala Lumpur, Zabidin Mohamad Diah, di fronte a un'aula gremita, e circondata all'esterno da oltre 2 mila sostenitori di Anwar, che ieri aveva dichiarato di ''essere pronto al peggio'' dopo quasi due anni di processo.
''Finalmente ho ottenuto giustizia dopo tanto fango su di me'', ha detto Anwar (64 anni) dopo il verdetto, abbracciato dalla moglie. Il leader della coalizione di opposizione ha poi spiegato di voler subito tornare alla politica, con l'obiettivo di ''lavorare per le riforme, combattere la corruzione e per la liberta' di stampa''. Un verdetto di colpevolezza avrebbe probabilmente significato la fine della carriera politica di Anwar, un ex vicepremier gia' condannato a nove anni per sodomia nel 2000 (fu poi rilasciato nel 2004). Le organizzazioni per i diritti umani avevano espresso seri dubbi sulla legittimita' del processo, considerato da molti osservatori un tentativo di mettere fuori gioco l'unico rivale in grado di minacciare il dominio di cui gode il partito Umno – espressione della maggioranza malay – fin dai tempi dell'indipendenza.
La coalizione di Anwar mette assieme gli scontenti dell'attuale sistema, facendo leva in particolare sulle minoranze cinesi e indiane; nelle elezioni del 2008 aveva scalfito la solida maggioranza della coalizione di governo, facendola scendere per la prima volta sotto i due terzi dei seggi in Parlamento. Nuove elezioni dovranno essere indette entro il 2013, ma le attese sono per un voto anticipato da tenersi quest'anno.