Lo strabiliante traffico di stupefacenti da parte dei cartelli messicani attraverso il confine con gli Stati Uniti per far arrivare la droga ai destinatari a nord del confine ha scoperto tattiche da guerra fredda per le loro operazioni.
I narcos corrompono agenti doganali, poliziotti e sorveglianti con cifre irresistibili per rifornire costantemente il fiorente e lucrativo mercato nordamericano,
La storia di Martha Garnica è esemplare, Doppia vita. Al confine dalla parte americana era l’agente Garnica, con anni di anzianità. Tolta l’uniforme diventava ”la Estrella”, la stella, una bellezza dai tratti volgari che aiutava i cartelli a prendersi gioco dei suoi ”colleghi” al confine.
La Garnica elaborava codici segreti, faceva passare mazzi di banconote attraverso i finestrini delle macchine, forniva mappe ai contrabbandieri che così potevano far entrare negli usa droghe e immigrati clandestini. Per questo suo lavoro La Estrella era compensata lautamente. Viveva in una spaziosa villa con piscina, possedeva due Hummer e trascorreva le vacanze in Europa.
Per anni, fino a quando un’operazione di polizia doganale in collaborazione con l’Fbi alla fine del 2009 l’ha fermata, la Garnica ha impersonato il ruolo, di cui si parla poco, che gli stessi Stati Uniti svolgono nel traffico di droga. Ma si è compromessa usando i suoi stessi metodi: un agente doganale si è lasciato corrompere e poi l’ha tradita.
I cartelli messicani sempre più si affidano a complici Usa in posizioni chiave come Garnica per raggiungere il loro enorme mercato nordamericano. E’ questo spesso argomento di discussione tra funzionari statunitensi e messicani, con quest’ultimi che affermano che tutta l’attenzione verso la corruzione messicana oscura un simile e crescente problema dalla parte americana del confine.
”Per poter continuare le loro operazioni”, dice Thomas Frost, vice-ispettore generale nel dipartimento della Homeland Security, ”le organizzazioni di trafficanti devono trovare sistemi diversi per fare arrivare a destinazione la droga, e il metodo più sicuro è di corrompere una agente doganale. Poi, la quantità di denaro disponibile per comprare gli agenti è sbalorditiva”.
Alla fine di agosto la doppia vita di Garnica ha avuto termine. Il giudice David Briones l’ha condanata a 20 anni di prigione dopo che si è dichiarata colpevole di tutte le accuse a suo carico. Il pubblico ministero ha detto che La Estrela era una preziosa pedina peril cartello di trafficanti La Linea, basato a Ciudad Juarez, e che dirigeva i movimenti di cinque uomini, di cui quattro sono morti ed uno è in prigione.