NEW YORK – La rivoluzione hamburger e patatine di McDonald’s compie sessant’anni: era il 15 aprile del 1955 quando il venditore di macchine per frullati Ray Kroc aprì il primo ristorante in franchising della catena a Des Plaines, un sobborgo di Chicago.
Il menu offriva hamburger, cheeseburger, patatine e una selezione di bibite per pochi centesimi. In realtà la nascita di Big M risale al 1940, quando a San Bernardino, in California, i fratelli Maurice e Richard McDonald aprirono il McDonald’s Bar-B-Q. Tuttavia fu proprio Kroc che trasformò le ambizioni provinciali dei due in una storia di successo a livello nazionale prima e globale poi.
Nel 1955, infatti, vincendo la loro riluttanza ad espandere l’attività, Richard e Maurice offrirono di gestire in esclusiva un locale a Kroc, un’intuizione che si sarebbe rivelata geniale. Nel 1958 i ristoranti erano già diventati 34, e nel 1959 ben 102. Da allora McDonald’s è presente in 119 Paesi con oltre 33 mila ristoranti.
Nonostante questo, negli ultimi anni il successo di quello che era una volta l’hamburger più famoso d’America deve fare i conti con la crisi di vendite, tanto da spingere la multinazionale a sostituire l’amministratore delegato lo scorso gennaio.