ROMA – Medjugorje, il verdetto nelle mani di Papa: verso un “ni diplomatico. La Commissione d’inchiesta incaricata 4 anni fa dal cardinal Ruini per stabilire una verità certa sulle apparizioni della Madonna a Medjugorje, ha terminato il suo lavoro: non gli resta che consegnare le conclusioni a Papa Francesco, l’unico che potrà dire la parola definitiva. Scelta difficile. Un no, la Madonna non è apparsa, significa gettare nello sconforto milioni di pellegrini che hanno alimentato la loro devozione visitando il santuario.
Un sì, la Madonna è apparsa, significa al contrario sconfessare l’autorità dei vescovi locali con grave danno per il diritto canonico che assegna appunto ai vescovi di vigilare e esprimere il giudizio finale sui fenomeni soprannaturali. Una decisione eminentemente politica, dunque, che in ogni caso non sarà indolore. Secondo il giornalista cattolico Vittorio Messori, verosimilmente il Papa si pronuncerà con prudenza, affidandosi a una formula interlocutoria, un “ni” che non scontenti troppo nessuno.
È facile prevedere che, alla fine, si starà per un interlocutorio non constat de supernaturalitate : non consta (sinora) della soprannaturalità dei fatti. Ci si asterrà, a noi pare sicuro, dal secco e definitivo constat de non supernaturalitate : consta (con certezza) che i fatti non sono soprannaturali. (Vittorio Messori, Corriere della Sera)
Finora, nel suo ormai classico stile diretto, Papa Francesco ha inteso limitare gli eccessi devozionali: “La Madonna non è il capoufficio delle poste“.
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