Si riaccende la violenza fra cristiani e musulmani nella Nigeria centrale. Giovani cristiani hanno massacrato ieri tre mandriani e bruciato i loro corpi, pochi giorni dopo la revoca del coprifuoco teso a impedire gli scontri – di matrice più economica che religiosa – che nei mesi scorsi hanno causato centinaia di vittime.
Le autorità militari hanno reso noto che i tre mandriani appartenenti all’etnia dei nomadi Fulani stavano cercando alcune mucche che si erano smarrite quando sono stati aggrediti da giovani cristiani dell’etnia Berom a Tusung, circa 40 chilometri a sud di Jos, la capitale dello Stato del Plateau.
Un testimone ha riferito alla Reuters di aver visto, in un ospedale militare di Jos dove erano stati portati da Tusung, tre cadaveri martoriati da armi da taglio, probabilmente machete, e carbonizzati fino ad essere irriconoscibili. I mandriani avevano chiesto ai militari di scortarli, ma tre soldati che avevano ricevuto l’ordine di non sparare in seguito alla revoca del coprifuoco sono stati feriti dai cristiani, che erano “armati fino ai denti”, secondo un ufficiale dell’esercito.
Il coprifuoco notturno, imposto nello Stato del Plateau per tentare di arginare gli scontri fra bande, è stato revocato mercoledì scorso. Le violenze nella regione di Jos, dove indigeni cristiani o animisti e allevatori nomadi musulmani si contendono il controllo della terra, hanno fatto centinaia di morti nel gennaio scorso, migliaia negli ultimi dieci anni.