GINEVRA – 215 milioni di baby schiavi. Minori costretti a lavorare e che invece avrebbero il diritto di andare a scuola e di giocare. A denunciarlo è l’Ilo, l’Organizzazione internazionale del lavoro, proprio quando ricorre la Giornata mondiale contro il lavoro minorile, il 12 giugno.
Secondo l’organizzazione, infatti, le Convenzioni sul lavoro minorile sono tra le più ratificate dai Paesi, ma resta un divario importante tra la ratifica e le iniziative per affrontare il problema del lavoro minorile. Stando alle ultime stime dell’organizzazione, 5 milioni di bambini e bambine sono ridotti in schiavitù o vengono sfruttati sessualmente. E circa 53 milioni sono a rischio abusi.
Ancora più inquietanti i dati dell’Unicef: più della metà dei bambini sfruttati svolge attività a rischio, come la schiavitù sessuale e la guerra e ogni minuto ne muore uno per incidenti, malattie o gravi traumi psicologici.
Tra gli Stati che non hanno ratificato la Convenzione sul lavoro minorile, c’è l’India, Stato molto popoloso, e dunque la al momento ad essere protetto dagli accordi internazionali e’ tra il 70% e l’80% della popolazione mondiale. L’obiettivo è arrivare al 100% di ratifiche entro il 2015.