PESHAWAR – Un gruppo di 6 talebani armati hanno fatto irruzione in una scuola di Peshawar, in Pakistan, e aperto il fuoco contro i 500 studenti tra i 7 e i 16 anni, in maggior parte figli di militari pakistani. Il bilancio è di 126 morti, di cui 100 sono i bambini che frequentavano la scuola. Almeno 200 i feriti, secondo le autorità pakistane, mentre il numero degli ostaggi è imprecisato.
A pendere in ostaggio gli studenti sono stati i militanti armati del Teherek-e-Taliban Pakistan, con uno degli uomini armati che si è fatto saltare in aria provocando la strage. E il loro portavoce, Mohammed Umar Khorasani, ha dichiarato:
“Abbiamo scelto con attenzione l’obiettivo da colpire con il nostro attentato. Il governo sta prendendo di mira le nostre famiglie e le nostre donne. Vogliamo che provino lo stesso dolore”.
Secondo le primi informazioni, l’attacco è stato condotto da almeno sei kamikaze pesantemente armati. L’attacco, secondo testimoni oculari, è avvenuto intorno alle 10,30 del 16 dicembre, ora locale, con l’irruzione dei sei militanti, che indossavano uniformi militari, e che hanno anche provocato una esplosione.
Subito dopo è cominciata una sparatoria mentre alcuni allievi sono riusciti a fuggire all’esterno. Ingenti forze di sicurezza sono arrivate sul posto mentre l’edificio della “Army public school” è sorvolato da elicotteri dell’esercito. La scuola è frequentata da centinaia di studenti di tutti i gradi. Una insegnante di nome Shagufta, che è riuscita ad uscire, ha detto ai media che gli allievi “si trovano in un luogo sicuro”.
I talebani del TTP hanno rivendicato l’attacco, definendolo una
“vendetta per tutti i nostri militanti che vengono uccisi in falsi scontri a fuoco con le forze di sicurezza”.
Il portavoce del TTP, Muhammad Khurassani, ha aggiunto che
“per questo abbiamo mandato nella scuola sei kamikaze”.
(Foto Reuters/LaPresse)
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