ROMA – Nuovo Motu Proprio del Papa per la prevenzione ed il contrasto del riciclaggio, del finanziamento del terrorismo e della proliferazione di armi di distruzione di massa. E’ quanto rende noto la sala stampa del Vaticano. La novità riguarda il rafforzamento della vigilanze e la creazione della vigilanza prudenziale, affidate all’Autorità Aif.
Papa Francesco prosegue con decisione nell’adeguamento delle procedure finanziarie della Santa Sede agli standard internazionali in materia di antiriciclaggio, già intrapreso dal suo predecessore Benedetto XVI. Con il Motu Proprio emesso, il Pontefice ha rafforzato i compiti di vigilanza dell’Aif (Autorità di informazione finanziaria), cui attribuisce ex-novo anche la funzione di “vigilanza prudenziale”, ancora mancante in Vaticano, rispondendo così a una raccomandazione del Comitato Moneyval del Consiglio d’Europa.
In più, il documento papale ha istituto il Comitato di sicurezza finanziaria, con fini di coordinamento delle Autorità della Santa Sede che operano nel campo dell’antiriciclaggio, come della lotta al finanziamento del terrorismo e alla proliferazione delle armi atomiche. Il Motu Proprio di oggi è in sostanza il completamento di quello promulgato da papa Ratzinger il 30 dicembre 2010 per la prevenzione e il contrasto delle attività illegali in campo finanziario e monetario, con il quale veniva istituita la stessa Aif. Nel campo dell’antiriciclaggio, il Vaticano ha già superato con una “sufficienza” nel luglio 2012 la prima valutazione del Comitato Moneyval, nell’ambito della procedura per essere ammesso tra i Paesi “virtuosi”: gli esperti europei, comunque, raccomandavano proprio un rafforzamento della vigilanza, e ora il provvedimento di Bergoglio risponde proprio a questa esigenza, indicando anche la via per ritoccare le leggi vaticane.
Leggi che, sempre in base al nuovo Motu Proprio, vedono estesa la loro applicazione ai dicasteri della Curia romana e agli altri organismi ed enti della Santa Sede, nonché alle organizzazioni senza scopo di lucro che hanno personalità giuridica canonica e sede nella Città del Vaticano. La principale novità del nuovo documento papale è l’istituzione della “vigilanza prudenziale” egli enti vaticani che svolgono professionalmente un’attività di natura finanziaria, che ora viene assunta dall’Aif, presieduta dal card. Attilio Nicora e diretta dell’esperto svizzero René Bruelhart.
La nuova funzione, ha spiegato il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, implica che l’Aif dovrà “controllare e approvare i modelli di attività svolti dalle istituzioni sottoposte al suo controllo”. Si trattava di un requisito ancora non esistente Oltretevere, la cui mancanza, tra l’altro, è stata una delle ragioni per cui all’inizio di quest’anno la Banca d’Italia aveva bloccato l’esercizio dei pagamenti Pos e con carta di credito gestiti fino ad allora da Deutsche Bank Italia.
La novità era uno dei passi richiesti anche da Banca d’Italia – i cui rapporti con gli organismi finanziari vaticani non sono stati sempre facili -, che ora non può non ritenere che la Santa Sede si sia messa sulla strada giusta. Proprio pochi giorni fa, il 29 luglio, nel giorno della firma dell’accordo, tra l’Aif e l’omologo Uif di Bankitalia, per la cooperazione e lo scambio di informazioni finanziarie, fonti della vigilanza italiana avevano auspicato una collaborazione ancora più fattiva nel momento in cui si fosse avuta la trasformazione dell’Aif in una vera autorita’ di vigilanza bancaria che adottasse criteri “prudenziali”. Il Motu Proprio, e l’adeguamento conseguente delle leggi vaticane, segue una serie di altri passaggi, convenzioni internazionali, modifica anche delle leggi penali vaticane, che portano sempre più la Santa Sede negli standard internazionali, il cui rispetto è necessario al Vaticano per non incorrere in problemi e sanzioni nella transazioni finanziarie.
Su questa strada dovrà inserirsi anche la futura riforma dello Ior, il cui studio Bergoglio ha affidato alla commissione referente presieduta dal card. Raffaele Farina. Un’altra importante novità è il nuovo Comitato di sicurezza finanziaria, che dovrà coordinare l’attività delle varie Autorità che hanno competenza in materia di antiriciclaggio. Sarà presieduto, secondo statuto, dall’assessore per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, mons. Bryan Peter Wells. Gli altri componenti sono il sottosegretario per i Rapporti con gli Stati, mons.
Antoine Camilleri, il segretario della Prefettura per gli Affari economici della Santa Sede, mons. Lucio Angel Vallejo Balda, il direttore dell’Autorità di Informazione finanziaria, René Bruelhart, quindi il vice segretario generale del Governatorato, mons. Giorgio Corbellini, il promotore di Giustizia presso il tribunale vaticano, Nicola Picardi, e il direttore dei Servizi di sicurezza e di protezione civile del Governatorato, Domenico Giani. Con l’applicazione del nuovo Motu Proprio, ora la Santa Sede si avvicina al secondo “step” di valutazione da parte di Moneyval: in settembre è previsto l’invio delle risposte vaticane al questionario degli esperti di Strasburgo, il cui nuovo rapporto sarà poi pubblicato in dicembre.