ROMA – Parigi. Scoperte cellule Isis, 200 arresti. Operazione congiunta Iraq-Francia. Cellule dormienti dell’Isis sono stata scoperte a Parigi nell’ambito di una maxi operazione congiunta tra Iraq e Francia, condotta la scorsa settimana, che ha portato all’arresto di 200 persone legate allo Stato Islamico.
La notizia che rimbalza da Baghdad, per voce del sottosegretario iracheno agli Interni Adnan al Asaadi, non è stata ufficialmente confermata dalle autorità d’oltralpe, ma rilancia l’allarme sulle infiltrazioni jihadiste in occidente.
“I servizi di Intelligence iracheno e francese hanno compiuto un’operazione sotto copertura che ha portato alla scoperta di cellule dormienti dell’Isis nella capitale francese”, si afferma in una nota del ministero dell’Interno di Baghdad. Secondo Asaadi, le indagini hanno preso il via dalle intercettazioni eseguite dal dipartimento di Intelligence del ministero iracheno sulle “conversazioni telefoniche dei membri di queste cellule”.
Il sottosegretario non ha fornito altri particolari. Proprio oggi, il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve, ha ricevuto a Parigi i ministri dell’Interno del cosiddetto G6 (Italia, Francia, Gran Bretagna, Spagna e Polonia) per ”avanzare” nella lotta al terrorismo, a partire dal reclutamento su internet, ma anche per affrontare la questione dei flussi migratori.
“E’ imperativo che i servizi di polizia si scambino ancora di più le loro informazioni per smantellare le filiere terroristiche”, ha detto Cazeneuve, prima dell’inizio dei lavori. ”Noi – ha detto da parte sua Angelino Alfano, giunto in mattinata nella capitale francese – abbiamo pronto un intervento legislativo in Italia per contrastare meglio il terrorismo internazionale. Io sono pronto a portarlo in consiglio dei ministri perché ritengo che anche l’Italia debba fare la propria parte”.
In particolare, ha continuato il ministro, ”dobbiamo intervenire su alcuni buchi normativi del nostro sistema anche attraverso un potenziamento di tutto il nostro assetto di contrasto al terrorismo internazionale”. Se i francesi non confermano la maxi-retata che avrebbe portato al fermo di duecento persone a Parigi, fonti della polizia hanno invece segnalato l’arresto, oggi ad Avignone, di due persone di 25 e 26 anni, sospettati di essersi recati in Siria per combattere con i jihadisti.
Prima comunità musulmana d’Europa, la Francia è il Paese che più di tutti deve far fronte al problema dei foreign fighters. Nei giorni scorsi, il governo transalpino ha annunciato il rafforzamento dei suoi mezzi finanziari e umani nel campo dell’intelligence interna, in un contesto di lotta contro la minaccia jihadista. Mentre il senato ha dato il proprio via libera a una legge contro l’indottrinamento e l’arruolamento dei candidati alla Guerra santa.
L’arsenale legislativo messo in campo dalla Francia – unico Paese europeo ad aver lanciato le operazioni militari in Iraq – prevede anche un controverso dispositivo che prevede per i sospetti il divieto di lasciare il Paese, con la confisca di carta d’identita’ e passaporto. Secondo un recente sondaggio Ifop, il 64% dei francesi è favorevole all’intervento militare francese contro le postazioni dell’Isis in Iraq.