NEW YORK – Nel 2003 paragonò l’omosessualità alla pedofilia e alle peggiori forme di bestialità, ma non immaginava certo che le sue affermazioni gli avrebbero dato del filo da torcere in futuro. Ora che Rick Santorum medita una possibile candidatura alle elezioni presidenziali del 2012, però, il suo problema principale sono proprio le reazioni che quelle dichiarazioni scatenarono e gli effetti del “Google bombing”.
Il giornalista satirico Dan Savage lanciò, infatti, un concorso invitando i lettori a inventare una definizione per la parola Santorum, riferita proprio a quello scandalo. Il vincitore propose la definizione della “mistura schiumosa di olio lubrificante e materia fecale che si produce talvolta come effetto collaterale del sesso anale” e Savage ci costruì subito un sito intorno: Spreadingsanctorum.com.
Grazie all’aiuto di centinaia di blogger che iniziarono a postare tutte le notizie legate a Santorum su quel sito o a linkarlo ogni volta che parlavano di lui, Spreadingsanctorum.com ha scalato i ranking di Google arrivando addirittura a superare quello ufficiale del politico conservatore. Che in vista di un’eventuale campagna presidenziale potrebbe dunque avere parecchi problemi di comunicazione.
Se si cerca il suo nome su Google, infatti, quello è il primo risultato che appare e la cosa potrebbe trarre in inganno migliaia di suoi potenziali elettori. Michael Fertik, CEO di ReputationDefender, un’azienda specializzata in web reputation, spiega che gli effetti prodotti da quella campagna virale potrebbero peggiorare se Santorum dovesse decidere di candidarsi alla Casa Bianca.
«Una volta che la campagna elettorale avrà inizio, l’aumento delle ricerche legate al suo nome non farà altro che aumentare la visibilità del sito di Savage» spiega Fertik. Per questo gli esperti di marketing online stanno consigliando a Santorum di fare qualcosa in fretta.
«Dovrebbe cercare di ottenere il maggior numero possibile di link in entrata da siti e blog molto conosciuti, per cercare di guadagnare posizioni nella classifica di Google – spiega Mark Skidmore, esperto di search engine marketing e online srategy per Blue State Digital – e poi dovrebbe considerare l’opzione di acquistare risultati pubblicitari associati al suo nome».
Al momento Spreadingsantorum.com ha oltre tredicimila link in ingresso, contro i soli cinquemila del sito ufficiale di Santorum. Una distanza che potrebbe aumentare se Savage decidesse di ravvivare la sua campagna online contro il politico repubblicano. E, anche in quel caso, Santorum non potrebbe fare nulla per impedirglielo.
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