Un tribunale sudanese ha condannato otto uomini e una donna a 40 frustate per avere partecipato a una sfilata di moda indossando abiti considerati ”indecenti”. Lo scrive il sito della radio di Nairobi Capitalfm. Il giudice del tribunale di Karthoum, Sadig Abakar Adam, ha emesso oggi la condanna, che corrispondeva al pagamento di circa 50 euro, ma ha deciso di commutarla in 40 frustate. Secondo la legge islamica, la sharia, chiunque venga trovato vestito con abiti definiti ”indecenti” viene condannato al pagamento di una multa e a 40 frustate.
Tale legge venne imposta nel 1991, due anni dopo che l’attuale presidente Omar al-Bashir prese il potere. Le nove persone condannate vennero arrestate lo scorso giugno. Ad agosto altri 19 giovani erano stati condannati a 30 frustate per essersi abbigliati e truccati con abiti femminili, in violazione del codice morale islamico. I giovani erano stati arrestati durante una festa privata nel corso di una retata condotta dalla polizia, che li aveva trovati vestiti e truccati con abiti femminili, ballando con movenze ‘poco maschili’. Un anno fa fece scalpore la notizia di Lubna Ahmed Hussein, la giornalista sudanese condannata a 40 frustate per aver indossato i pantaloni. A seguito della pressione internazionale la pena era stata poi commutata nel pagamento di una multa, ma la reporter si era rifiutata di pagarla ed era stata incarcerata. La Hussein ottenne poi la libertà dopo che l’unione dei giornalisti sudanesi le pagò l’ammenda.