Il cardinale Tarcisio Bertone è pronto a querelare Francesca Immacolata Chaouqui per i tweet contro di lui, in particolare questo:
«Bertone corrotto. Pare ci sia di mezzo l’archivio segreto e un’azienda veneta».
La notizia è di Maria Antonietta Calabrò, sul Corriere della Sera, la quale informa anche che
“Papa Bergoglio andrà a pranzo giovedì, giorno di Ferragosto, e festività dell’Assunta, a Villa Barberini, un edificio situato nella villa pontificia di Castel Gandolfo, tradizionalmente residenza estiva del Segretario di Stato.
“In quell’occasione Bergoglio e Bertone avranno modo di parlare distesamente, visto che lunedì pomeriggio il cardinale, al rientro da alcuni giorni di ferie, ha chiesto di vedere Papa Francesco per affrontare alcuni temi sul tappeto e anche il caso costituito dagli attacchi personali della neocommissaria per la spending review degli enti finanziari vaticani Francesca Chaouqui nei suoi confronti”.
Scrive ancora Maria Antonietta Calabrò:
“Le fonti ufficiali gettano acqua sul fuoco, liquidano come «chiacchiere agostane» il «caso Chaouqui», ora nell’occhio del ciclone per i suoi tweet che esaltano la stagione Vatileaks (a cominciare dall’operato del maggiordomo-corvo Paolo Gabriele, «un capro espiatorio») e la vicenda continua a generare molti imbarazzi tra cardinali di primissimo piano”.
Secondo Maria Antonietta Calabrò, in Vaticano sulla Chaouqui si dice:
«Una brava ragazza, priva di competenze tecniche e di esperienze di vita e di lavoro e quindi facile vittima di giochi e di interessi più grandi di lei. Ma ciò la rende tanto inconsapevole quanto utile per gli autori di Vatileaks».
Francesca Immacolata Chaouqui
“è stata molto attiva nelle presentazioni del libro di Gianluigi Nuzzi «Sua Santità» (che ha pubblicato le carte trafugate dal maggiordomo del Papa), anche presso lo studio professionale dove un tempo lavorava. Più di recente, il Fatto quotidiano ha ricordato la pubblicazione, appena prima del Conclave, di un’intervista anonima ad un corvo il 7 marzo 2013. «Dalle fattezze femminili in questo caso», diceva l’intervista in cui si preannunciava la pubblicazione di altri documenti inediti in un nuovo libro di Nuzzi. E si davano giudizi molto netti sull’esito del Conclave”.
Appena dopo l’arresto di Paolo Gabriele (27 maggio 2012), del resto, lo stesso quotidiano che aveva pubblicato questa intervista anonima aveva fatto uno scoop: «Una donna tra i corvi». La commissione di cui fa parte la Chaouqui (che è laureata in giurisprudenza, non ha è mai diventata avvocato, né ha competenze di tipo finanziario), nominata con chirografo di Papa Francesco il 19 luglio, è solo all’inizio dei suoi lavori”.
Sui tweet di Francesca Immacolata Chaouqui è tornato il Giornale, che con un articolo di Fabio Marchese Ragona qualche giorno prima ha messo in moto questa puntata della saga Chaouqui.
Racconta Fabio Marchese Ragona:
Le gerarchie vaticane scoprirono i tweet infanganti di Francesca Chaoqui solo poco prima della nomina della pr nella Commissione referente sui dicasteri economici della Santa Sede. Ormai era troppo tardi per fermare quella scelta finita sul tavolo del Papa.
La trentenne Francesca, nominata dal Papa tra gli otto membri tecnici di una commissione pontificia che dovrà riferire sulle finanze vaticane (a esclusione dello Ior), è in piena bufera ma ostenta sicurezza. Anzi in privato, si è anche lasciata andare ad affermazioni molto forti, dal sapore di sfida verso il Vaticano. Avrebbe detto in questi giorni:
«Chi mette in discussione me, mette in discussione il Papa».
“Il segretario di Stato Tarcisio Bertone, principale oggetto dei suoi pesanti messaggi sul web («è un corrotto»), è rientrato dalle ferie, ma dal Vaticano smentiscono la notizia riportata dal Corriere della Sera di un incontro con il Papa per discutere della vicenda. Nella segreteria di Stato c’è comunque fastidio per l’esplosione della vicenda.
“Stesso fastidio provato verso le frasi, riportate dal Fatto Quotidiano, con cui la Chaouqui ha pubblicamente utilizzato la nomina pontificia come scudo: «Difficile che qualcuno possa mettere in discussione un atto di una tale forza».
“Affermazioni che hanno fatto saltar giù dalla sedia alcuni alti prelati, gli stessi che soltanto ieri, dopo aver visto personalmente i tweet della donna (rimossi da internet insieme al suo profilo a seguito dell’articolo del Giornale ), si son resi conto anche delle bugie raccontate dalla «commissaria» papale. Infatti, Chaouqui, per difendersi dopo la pubblicazione dei suoi cinguettii, ha raccontato ad alcuni cardinali e ad altri ecclesiastici in Vaticano che «tutto ciò che si dice su di lei è falso, frutto di un attacco mirato a screditarla ». E ancora, sulla vicenda dei tweet, Francesca si è difesa con la Santa Sede parlando di «manipolazioni della stampa e di fotomontaggi creati ad arte per colpirla».
“Ma ora, oltre ai tweet e alle voci di un suo presunto coinvolgimento nel Vatileaks riportate da alcuni media, ( il Fatto Quotidiano la identifica come il Corvo intervistato da Repubblica poco dopo che era scoppiato lo scandalo) a far tremare il Palazzo Apostolico sono però soprattutto le amicizie di Francesca nel mondo dell’informazione, in particolare quella con alcuni giornalisti già al lavoro per la stesura di un nuovo volume sugli scandali vaticani”.
Ecco perché ora fa ancora più scalpore che qualcuno gli abbia consigliato la nomina di Francesca Immacolata Chaouqui, omettendo forse il fatto che la giovane di San Sosti (in Calabria) fosse una lobbista di professione.