MOSCA – “La Russia non vuole la guerra con l’Ucraina”. Grigori Karasin, viceministro degli Esteri russo e nominato nei giorni scorsi rappresentante di Vladimir Putin al Senato per l’ok alla richiesta di invio di truppe russe in Ucraina, sottolinea che Mosca non ha intenzione di entrare in guerra, nonostante l’occupazione armata della Crimea del 28 febbraio abbia generato un clima da “guerra fredda“. E intanto la Cina, storica alleata della Russia nella politica estera, si schiera con Mosca.
“Sono assolutamente convinto che nessuno in Russia vuole una guerra”, ha rimarcato Karasin parlando in televisione:
“Siamo contro l’uso di tale terminologia nella discussione delle nostre relazioni con l’Ucraina, che ci è vicina. Sosterremo tutte le forze favorevoli al rafforzamento delle relazioni bilaterali, in particolare perchè la stabilità europea dipende da queste relazioni. Gli uomini politici occidentali che ci stanno duramente criticando dovrebbero capirlo”.
Anche Valentina Matvienko, presidente del Senato russo che sabato ha autorizzato l’intervento armato, ha escluso un conflitto militare, partecipando alla stessa trasmissione:
“Non ci sarà mai guerra tra noi. Siamo popoli fratelli”.
A sottolineare lo schieramento di Pechino con Mosca è Serghiei Lavrov, ministro degli Esteri russo, che dopo una telefonata con il collega cinese Wang Yi ha ribadito la “larga concordanza delle posizioni sull’attuale situazione dentro e intorno all’Ucraina”.
Il 3 marzo Lavrov incontrerà anche Ban Ki Moon, segretario generale della Nazioni Unite, a Ginevra dove entrambi partecipano al Consiglio dei diritti dell’uomo, sullo sfondo della crisi in Ucraina.
E il clima teso fa crollare la Borsa di Mosca, con l’indice Micex che in apertura perde oltre il 10%, segnando così il calo più basso dal 2008. L’effetto Ucraina si fa sentire però anche sui mercati europei, con le borse che aprono in rosso: Francoforte (-2,55%) è la peggiore dietro a Parigi e Madrid (-1,8% entrambe), mentre Milano (-1,76%) riduce il calo e Londra lo limita all’1,33%.
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