ROMA – “Il Vaticano è un paradiso per gay”. Così un ex componente della Guardia svizzera pontificia, l’esercito che vigila sul Papa, ha confessato di aver ricevuto una ventina di proposte a sfondo sessuali dai religiosi che vivono in Vaticano, dalle alte gerarchi ecclesiastiche ai preti con ruoli di secondo piano.
E’ il quotidiano Schweiz am Sonntag ha pubblicare l’intervista.Gli episodi raccontati dall’ex guarda svizzera, che ha preferito rimanere anonimo sono numerosi e boccaceschi.
Il primo riguarda una telefonata nella notte, nella quale un componente delle alte gerarchie ecclesiastiche ha rivolto esplicite richieste sessuali. L’invito, ripetuto più volte, a salire in camera nel pieno delle notte è stato rifiutato, così come le altre numerose proposte sono state respinte al mittente. Rifiuti che secondo la guardia svizzera sarebbero costati anche un avanzamento di carriera.
Le offerte di incontri sessuali raccontate sono molto suggestive. In un caso un vescovo avrebbe lasciato nella postazione all’ingresso di Porta Sant’Anna una bottiglia di whisky, con un biglietto da visita del porporato. Un altro religioso con un ruolo di spicco nelle gerarchie ecclesiastiche lo avrebbe invitato a cena in un ristorante. Dopo che erano stati portati a tavola la bistecca di carne con condimento di spinaci, avrebbe detto alla guardia svizzera che lui sarebbe stato il dolce della serata.
L’ex guardia svizzera sottolinea di aver raccontato le avances subite dai religiosi ai suoi ufficiali, ma di non aver ricevuto alcun tipo di supporto. Al contrario, i comandanti dell’esercito vaticano gli avrebbero detto di non rivelare nulla di quanto successo, perché lui non avrebbe compreso quanto riferitogli dai vescovi o dai cardinali.
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