WASHINGTON – Perché i terroristi islamici dell’Isis usano quasi solo suv e pick up Toyota? Se lo domanda il dipartimento del Tesoro americano, che ha posto questa domanda direttamente alla azienda automobilistica giapponese e ha avviato una vera e propria indagine in merito.
“Toyota ha una politica rigorosa, che prevede di non vendere a potenziali acquirenti che possono utilizzare i veicoli per attività paramilitari o terroristiche”, ha commentato Ed Lewis, direttore della comunicazione della sede di Washington della società. Tuttavia è possibile che l’Isis stia usando vetture rubate o acquistate da intermediari. E in questo caso, ha precisato Lewis, è sostanzialmente “impossibile per qualsiasi casa automobilistica controllare come i veicoli vengono sottratti, rubati o rivenduti da terzi”.
L’inchiesta del Tesoro americano riguarda anche altre società private: “Crediamo che sia in corso un’ampia revisione sulla catena di approvvigionamento e sul flusso delle merci in Medio Oriente – ha sottolineato Lewis – incluse istituzioni finanziarie, produttori e aziende elettriche”.
I veicoli della Toyota, del resto, sono molto adatte alle esigenze dei terroristi islamici: sono leggeri, possono essere modificati facilmente e viaggiano bene nel deserto. Pick up Toyota sono presenti anche in uno dei filmati più famosi diffusi dai militanti del cosiddetto Stato Islamico: quello in cui sfilavano in una parata di pick up con tanto di bandiere nere sbandierate.