NEW YORK – William Peter Blatty, sceneggiatore de L’Esorcista, chiede al Vaticano di scomunicare l’ateneo di Georgetown, e il Vaticano dice che si può fare. Secondo Blatty l’ateneo ha posizioni troppo progressiste per la dottrina cattolica.
Blatty ha lanciato una petizione contro l’ateneo gesuita americano di Georgetown. “La sua richiesta e’ ben fondata”, ha replicato l’arcivescovo Angelo Vincenzo Zani, segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica, indicando che “la nostra Congregazione prende la cosa sul serio e sta cooperando in questo con la Società di Gesù”.
Il messaggio di Zani a William Blatty, un ex alunno della celebre università, è stato ottenuto dal National Catholic Register e di lì è rimbalzato sul Washington Post. Non è chiaro quali siano le implicazioni della risposta dell’alto prelato.
La richiesta di Blatty, che su Georgetown ha costruito una carriera da Oscar, riflette il malcontento di molto cattolici conservatori che pretendono dalle istituzioni ecclesiastiche una linea più uniforme e in linea con l’ortodossia. Lo sceneggiatore aveva scritto in novembre a Papa Francesco chiedendo di espellere l’università della capitale americana dalla Chiesa e dall’ordine gesuita se l’ateneo non avesse fatto una decisa marcia indietro da posizioni a suo dire “pro aborto” e “non cattoliche”.
Blatty (classe 1950) ha studiato con una borsa di studio a Georgetown e ha ambientato nel suo campus neogotico alcune scene dell’Esorcista. “L’università di oggi non è più la stessa di allora. E’ come vivere in un Ritratto di Dorian Gray. La rivoglio indietro. Non solo viva, ma anche bella, pura e sana”, aveva scritto lo sceneggiatore al Papa.
A questo scopo la petizione di Blatty chiedeva che la Chiesa Cattolica ordinasse a Georgetown “di porre in atto Ex Corde Ecclesia, la costituzione papale che governa le università cattoliche”. Se poi lo sforzo dovesse fallire, la conseguenza avrebbe dovuto essere “la rimozione o la sospensione del diritto a definirsi scuola cattolica e gesuita”.
A sostegno della sua tesi Blatty aveva allegato un documento di oltre 200 pagine con oltre un centinaio di testimonianze.