Affitti per un anno? Paghi tasse fino al 15 ottobre. Infatti affittano tutti in nero

Affitti per un anno? Paghi tasse fino al 15 ottobre. Infatti affittano tutti in nero
Affitti per un anno? Paghi tasse fino al 15 ottobre. Infatti affittano tutti in nero

ROMA – Affitti casa? Paghi tasse fino al 15 ottobre, e solo dal 16 inizia la “liberazione fiscale”. Aumentano così gli affitti in nero e il fenomeno è facilmente spiegabile con i dati forniti da Confedilizia: sulla casa ci sono troppe tasse.

Chi affitta il proprio immobile con quello che incassa fino al 15 ottobre paga le tasse allo Stato, e solo da quella data in poi, in pratica solo per due mesi e mezzo all’anno, inizia a mettersi qualche soldo in tasca.

Le tasse della casa nel 2014, secondo una previsione di Confedilizia basata dalla legge di stabilità, raggiungeranno 29 miliardi se i comuni introdurranno l’aliquota massima dell’Imu bis.

Fino all’autunno tutto quello che il proprietario ricava da una casa data in affitto va in imposte, il 16 ottobre è il suo giorno di ”liberazione fiscale”. È quanto afferma il presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, all’incontro con istituzioni e cittadini ‘Tasse sulla casa’. Il presidente denuncia la sostituzione della Service tax approvata dal Cdm ad agosto con ”una seconda Imu” e il ritorno dell’Irpef sugli immobili non locati, ”un’ignominia che grida vendetta al cospetto di Dio per la sua intrinseca immoralità”.

Per evitare la stangata Sforza Fogliani chiede con forza di tornare alla Service tax nella sua versione originale, che è stata modificata ”probabilmente per cercare di evitare, da parte del partito della spesa locale, l’introduzione nel nostro ordinamento di un primo tributo da federalismo competitivo” in cui il cittadino sceglie di risiedere e investire dove si hanno servizi migliori a costi minori.

L’Agenzia delle entrate intanto certifica che continua il trend negativo del mercato immobiliare, anche nel terzo trimestre del 2013, anche se il calo delle compravendite “decelera” rispetto ai dati negativi del recente passato.

Dal 1° luglio al 30 settembre ci sono state in tutto 199.961 compravendite, ovvero -6,6% rispetto allo stesso periodo del 2012.

Nel trimestre luglio-settembre 2013 le compravendite del settore residenziale – informa l’Agenzia delle Entrate – sono state 91.051, con una riduzione pari al 5,1% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente; analogo l’andamento nel settore delle pertinenze con una flessione del 6,6%, con 71.807 unità scambiate.

Si registra una diminuzione delle vendite anche nei settori non residenziali, con le perdite maggiori nel settore terziario, che rileva una contrazione dell’11,7%, con 1.935 unità, mentre il settore produttivo perde il 9,4% (1.983 unità) e quello commerciale l’8,2% (4.978).

Tornando al comparto delle abitazioni, la perdita più contenuta si registra nel Nord (-4,1%), seguito dal Centro (-4,3%); al Sud, invece, il calo risulta poco più alto (-7,5%) del dato nazionale. Analizzando i dati delle compravendite di abitazioni nelle maggiori città italiane, spicca il rialzo di Bologna che, con il +16,3%, accentua l’aumento registrato nel precedente trimestre (+5%). Seguono in crescita anche le compravendite immobiliari nelle città di Milano (+9,4%) e Roma (+0,6%). La flessione è invece più marcata a Napoli (-19,7%), Genova (-8,2%) e Firenze (-5,3%), mentre quelle più attenuate si registrano a Torino (-4,3%) e Palermo (-0,1%).

 

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