Alitalia, Philippe Calavia (Air France) accusa: “Il vostro piano è inattuabile”

Alitalia, Air France accusa: "Il vostro piano è inattuabile"
Alitalia, Air France accusa: “Il vostro piano è inattuabile”

ROMA – “Il vostro piano è inattuabile” Philippe Calavia, deputy chief executive officer di Air France ha inviato a Roma, come riporta il Messaggero, “una lettera al veleno” nella quale si contesta il piano che in extremis ha evitato il tracollo ad Alitalia.

A irritare più di ogni altra cosa i soci d’Oltralpe sono soprattutto le condizioni proposte dalle banche per partecipare al piano finanziario. “Proposte – si nota – che furono semplicemente lette, tra l’altro in italiano, senza nemmeno distribuire una copia scritta”. Tra l’altro, rincara il francese, gli ultimi due cda e l’assemblea si sono svolte “senza appropriata preparazione e hanno avuto luogo in parallelo con altri negoziati strumentali alla decisioni da prendere in quegli stessi meeting, tanto che consiglieri e azionisti erano costretti a fare scelte immediate senza poter analizzare i documenti relativi. Tutto nel caos più completo». Invece «tutti i consiglieri avrebbero dovuto essere messi nelle migliori condizioni per partecipare al meeting, capire i temi sul tavolo e partecipare alla relativa discussione. Cosa che non è successa». «Le informazioni – è il rammarico – dovevano essere fornite per tempo a tutti e nello stesso momento e in entrambe le lingue, italiano e inglese. Invece, abbiamo assistito a una ingiustificabile diversità di trattamento, in violazione della legge”.

Poi l’affondo: “Nel bel mezzo della notte del 14 ottobre – scrive Calavia – abbiamo scoperto che le banche non avevano confermato il loro consenso a mantenere le linee di credito esistenti e non erano pronte a prendere impegni per concedere alla compagnia ulteriori linee di credito per 200 milioni. Inoltre, non erano nemmeno pronte a mettere in campo il prestito di 100 milioni («bridge to equity», cioè da rimborsare a seguito della ricapitalizzazione), ma solo 65 milioni e con precise condizioni, incluso quella che gli azionisti partecipassero da subito all’aumento di capitale con analogo versamento». Per Calavia è evidente che a questo punto «non è chiaro cosa rimanga di quel piano finanziario e soprattutto quanto a lungo quel piano possa assicurare continuità alla compagnia”.

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