ROMA – L’ultima chiamata per l’accordo lavoro è arrivata, sul tavolo c’è la rivoluzione assunti e licenziati della riforma targata Fornero che varrà per tutti i lavoratori. Quarantotto ore per limare gli spigoli, per cercare di convincere la Cgil, unica sigla sindacale a non essere d’accordo sull’articolo 18 (qui il testo integrale) e sulla riforma firmata Elsa Fornero.
Il premier Mario Monti tira dritto, va avanti ma passa la passa il testimone al Parlamento. Così si profila l’ipotesi che il governo porti la riforma alle Camere attraverso una legge delega, escludendo quindi il ricorso ad un decreto legge.
Il prossimo incontro tra Governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro sarà giovedì 22 a palazzo Chigi. L’incontro sarà ”conclusivo”.
ASSUNTI DOPO 3 ANNI DI APPRENDISTATO La ricetta Fornero abolisce gli stage gratuiti e annuncia assunzioni dopo 3 anni di apprendistato.
“Una delle cose che vogliamo fare è eliminare questi stage gratuiti. Dopo la laurea o dopo un master vai in azienda ma non fai più uno stage gratuito, magari sarà una collaborazione, magari un lavoro a tempo determinato ma è un lavoro e l’azienda ”lo deve pagare”.
Secondo il ministro bisogna investire nella formazione e non usare l’apprendistato come flessibilità. Il contratto a tempo indeterminato deve essere quello che ”domina” sugli altri per ragioni di produttività e di legame tra lavoratore e impresa. C’è anche un tetto: 36 mesi massimo di contratti a tempo, poi scatta il tempo determinato come già oggi dovrebbe essere. Il ministro promette, il pallone dell’articolo 18 deve andare in rete.
I tempi stringono e Fornero chiama in causa il popolo dei co.co.pro e annuncia anche “vincoli stringenti ed efficaci” sui contratti intermittenti ed i contratti a progetto.
AZIENDA IN DIFFICOLTA’ ECONOMICHE POTRA’ LICENZIARE L’obiettivo del governo è lasciare il reintegro solo per i licenziamenti discriminatori. Stando poi a un tweet della Cgil esso “vale per tutte le imprese, anche quelle sotto i 15 dipendenti ora escluse dall’articolo 18″. Per i disciplinari ci sarà l’indennizzo o il reintegro, per gli economici solo l’indennizzo: almeno questo è lo schema del lavoro del ministro Fornero, definita da Antonio Di Pietro “la madre Badessa” del lavoro.
Nel progetto Fornero il reintegro nel posto di lavoro sarà possibile nei casi di licenziamento disciplinare considerato illegittimo dal giudice ”nei casi gravi”. L’indennità sarà al massimo di 27 mesi tenendo conto dell’anzianità. Per i licenziamenti economici giudicati illegittimi dal giudice il risarcimento previsto sarà un minimo di 15 mensilità e un massimo di 27 dell’ultima retribuzione.
AMMORTIZZATORI SOCIALI I nuovi ammortizzatori sociali partiranno dal 2017. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero nel corso della riunione a palazzo Chigi secondo quanto riferito da partecipanti alla riunione. Ci sarà la transizione fino al 2016.
L’Aspi, la nuova indennità di disoccupazione, ha l’obiettivo di essere uno strumento ”esteso” e di rendere il sistema ”universalistico”. Esso, aggiunge Fornero, ”tutela il lavoratore anche nella ricerca di un nuovo posto”.
Resta la cassaintegrazione ordinaria e solo in alcuni casi potrà essere straordinaria, ma vale solo per le aziende che sono in piedi o in fase di ristrutturazione. Se le aziende chiudono non ci sarà la cig in deroga ma al limite un’assicurazione sociale.
NO ALLE DIMISSIONI IN BIANCO E CONGEDI DI PATERNITA’ Nella riforma c’è anche la norma contro le dimissioni in bianco. Inoltre la riforma prevede ”la sperimentazione dei congedi di paternit. obbligatori che saranno finanziati dal ministero del lavoro”, per ”favorire l’occupazione delle donne” e per conciliare i tempi di lavoro e famiglia.
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