ROMA – La Bce ha deciso di rimuovere la deroga, introdotta nel 2010 per la Grecia, che consentiva alle banche elleniche di approvvigionarsi di liquidità fornendo come garanzia i suoi titoli di Stato. E’ quanto stabilito dal consiglio direttivo riunitosi mercoledì in tarda serata. Una doccia gelata per il neoeletto premier Alexis Tsipras e il suo ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, che proprio in mattinata si era detto “molto incoraggiato” dopo l’incontro con il presidente della Bce Mario Draghi.
In avvio di seduta, la Borsa di Atene ha subito un crollo. L’indice generale Ase scende del 9% a 771,4 punti. A picco i titoli delle banche. EFEDJ Piraeus cede il 26%, ALpha il 19% e Eurobank il 16%. A picco i titoli delle banche. EFEDJ Piraeus cede il 26%, ALpha il 19% e Eurobank il 16%.
“Il consiglio direttivo – si legge in una nota pubblicata sul sito della Bce – ha deciso di rimuovere la deroga sugli strumenti di debito quotati emessi o garantiti dalla Repubblica ellenica”.
La stessa Bce spiega che quella deroga permetteva che i titoli pubblici greci fossero usati nelle operazioni di politica monetaria dell’Eurosistema nonostante la Grecia non avesse più un rating al livello d’investimento, ma speculativo. In assenza di un accordo con la Ue, la Grecia non potrà nemmeno beneficiare del Quantitative easing, il piano massiccio di acquisto di titoli di Stato che scatterà in marzo.
Di fatto la Bce dà un giudizio sulla nuova linea anti-troika impressa dal governo Tsipras appena insediato e gioca d’anticipo e, in una sorta di deja vu della crisi cipriota, quando aveva egualmente stretto i rubinetti alle banche.
“Attualmente non è più possibile presumere una conclusione positiva della revisione del programma di risanamento greco” (che scade a fine mese, ndr).
Proprio oggi l’agenzia Bloomberg scrive che, se non rinnoverà il suo programma per una nuova linea di credito, la Grecia rischia di non poter far fronte ai suoi pagamenti il 25 marzo: sarebbe l’equivalente di un default.
L’euro ha subito reagito alla notizia scendendo sotto 1,14 sul dollaro. Mentre le Borse europee, compresa quella di Atene, erano già chiuse al momento dell’annuncio. Quella di giovedì si prospetta una giornata difficile per il listino greco e per le sue banche dopo il rimbalzo degli ultimi giorni.
Ma in un comunicato diffuso poco dopo la mezzanotte italiana, il ministero diretto da Yanis Varoufakis minimizza, sostenendo che la decisione presa a Francoforte non è la conseguenza di sviluppi negativi per il settore bancario greco ed è stata presa due giorni dopo la sua stabilizzazione.
Atene aggiunge che il sistema bancario greco rimane capitalizzato in maniera adeguata ed è totalmente protetto attraverso l’accesso all’Ela, la facility d’emergenza erogata dalla banca centrale greca.
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