ROMA – L‘evasione del bollo auto vale 850 milioni di euro l’anno. Sono le stime della rivista specializzata Quattroruote e dell’Aci che dedicano alla tassa una lunga inchiesta nel numero di aprile del mensile.
I numeri sono chiari: rispetto ai 34,4 milioni di veicoli soggetti alla tassa di possesso, il gettito stimato sarebbe di 6,45 miliardi di euro, ma quello realmente riscosso dalle Regioni si ferma a 5,6 miliardi.
Ma non è solo l’evasione a colpire. Le Regioni, che di fatto quel bollo lo incassano, non pubblicano le cifre dell’evasione. Sempre dall’indagine Aci-Quattroruote emerge che solo l’Emilia Romagna ha reso noti introiti, nel 2013, per 473,4 milioni di euro e richieste di pagamento, tra avvisi “bonari” e cartelle di Equitalia, per 41 milioni di euro mai pagati. In Campania, invece, stime attendibili parlano di circa mezzo milione di evasori totali della tassa.
Regioni insomma, ci rimettono. Eppure mai o quasi mai fanno ciò che legge gli consente: la cancellazione d’ufficio del veicolo dagli archivi del PRA – e quindi il ritiro di targa e carta di circolazione – come previsto dall’art 96 del Codice della Strada dopo almeno 3 anni di mancato pagamento. Il presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, spiega a Quattroruote come, dopo la maxi radiazione avvenuta nel 1999 in concomitanza con il passaggio del tributo dallo Stato agli enti locali (2 milioni di veicoli), solo Lombardia e Lazio abbiano continuato a ricorrere con regolarità al provvedimento.
Eppure, secondo le stime dell’ACI, sarebbero ancora un milione i veicoli abbandonati o finiti all’estero senza che la loro posizione venisse regolarizzata. La loro radiazione permetterebbe alle Regioni il risparmio delle spese relative ai tentativi di recupero di crediti di fatto inesigibili, stimate in circa 25 milioni di euro l’anno.
I commenti sono chiusi.