ROMA – Cgil a testa bassa contro Matteo Renzi e il ministro Giuliano Poletti. Oggetto il decreto lavoro, quello che prevede contratti a tempo determinato che potranno essere ripetuti per tre anni senza alcuna causale. Un qualcosa che secondo Camusso crea ulteriore precarietà.
Ma è tutta l’impostazione di Renzi a non piacere a Camusso:
“Si annunciano i jobs act raccontando che per superare questo sindacato, le sue resistenze, si faceva un bel contratto unico a tutele crescenti e così si dava un risposta: ma il contratto unico a tutele crescenti non corre il rischio di avere, in realtà, tutele descrescenti?”.
Secondo la leader Cgil
“bisogna prestare attenzione a quello che si sta facendo nel mercato del lavoro, l’abbiamo detto con una regolarità da orologio svizzero. Chi continua a pensare che il tema della crescita nel nostro Paese siano le regole del mercato del lavoro, insegue una politica che abbiamo già visto fare tante volte. E che non ha determinato la crescita né nel nostro Paese né in altri. Ci pare che non abbiano capito bene, bisogna fare ancora qualche ripetizione”.
La conclusione di Camusso è dura: prima abolire il decreto e poi, casomai, sedersi per discuterne:
“Siamo disposti a discutere di un contratto unico, ma prima bisogna abolire il decreto. Perché, secondo la leader Cgil “è una forma per cui una persona può essere assunta e licenziata per tre anni senza alcuna ragione e senza alcuna causa. Siamo preoccupati e contrari. Siamo all’opposto di quell’idea di riduzione della precarietà e dell’incertezza dei lavoratori che sarebbe necessaria”, afferma Camusso, in un’intervista a Matrix che andrà in onda questa sera su Canale 5 e che viene anticipata dallo stesso programma.
“Se – prosegue – questo contratto sostituisse tutte le forme di contratti precari, sancirebbe il fatto che non ci sarebbe nessuna regola e non mi pare una buona soluzione. Siamo disposti a discutere invece di un contratto unico” a tempo indeterminato, “ma prima bisogna abolire il decreto che hanno deciso di fare”.