ROMA – In vista della prossima legge di stabilità il Governo guarda con particolare attenzione ai risultati della collaborazione volontaria (voluntary disclosure) per il rientro dei capitali evasi all’estero. C’è chi spera in 4 miliardi, più prudenti gli uomini dello staff di Renzi si aspettano 3 miliardi di gettito, un tesoretto non indifferente per integrare la dotazione di 10 miliardi attesi da risparmi, tagli di spesa e margini di flessibilità sui vincoli di bilancio, con cui il Governo intende finanziare la riduzione delle tasse.
Michele Di Branco sul Messaggero illustra le prospettive di maggiori entrate spiegando che al momento non ci sono novità dall’Agenzia delle Entrate per cui i termini per aderire alla voluntary restano fermi al 30 settembre prossimo.
In realtà l’operazione sarebbe partita in maniera laboriosa e non si registrerebbe (con l’eccezione della Lombardia) una vera e propria corsa all’autodenuncia. Ma chi ha seguito operazioni similari garantisce che in passato è sempre stato così a maggior ragione quando, come in questo caso, le scadenze coincidono con il periodo estivo. A Palazzo Chigi e al ministero del Tesoro, però, seguono la vicenda con crescente interesse.
All’atto di mettere il timbro sulla normativa, il ministro Pier Carlo Padoan, «prudenzialmente», non indicò i proventi. Ma è evidente che, a ridosso della stesura di una legge di Stabilità che si preannuncia impegnativa, il governo punta molto sugli incassi della “collaborazione volontaria”, per integrare i circa 10 miliardi di risparmi di spesa e i possibili margini di flessibilità che arriveranno da Bruxelles (una parte del teorico spazio di 17 miliardi, secondo il premier Renzi. (Michele Di Branco, Il Messaggero).
Un’ultima circolare della Agenzia delle Entrate assicura che far parte dei soggetti indicati nella cosiddetta Lista Falciani “non preclude la possibilità di accedere alla voluntary disclosure“. Devono però concorrere “mancanza di accessi, ispezioni, verifiche o dell’inizio di qualunque attività di accertamento amministrativo o di procedimenti penali per violazione di norme tributarie”.