ROMA – Casa, tassa retroattiva (2013): torna Irpef sulle sfitte. Il ritorno dell’Irpef al 50% sulle case sfitte contribuisce alla definizione di una Tasi più onerosa della vecchia Imu: Irpef che si deve pagare sul 2013 essendo una tassa retroattiva. La nuova Tasi, sebbene distribuita diversamente, peserà più dell’Imu: considerando l’aliquota standard (un per mille), la prima vale 3764 euro, la seconda 3331 euro, con un gettito previsto per le casse comunali di 3,7 miliardi di euro invece che 3,3 miliardi della vecchia imposta.
Gran parte della differenza è rintracciabile (500 milioni nel 2014, 300 a regime) nel valore in termini di gettito della tassazione al 50% ai fini Irpef dei redditi derivanti da immobili non affittati. Soprattutto va ricordato che il ritorno dell’Irpef (dimezzata) sulle case sfitte ha valore retroattivo: con decorrenza dal 2013. Le detrazioni di 50 euro per figlio fino a 26 anni erano provvisorie e limitate al 2013. Resta l’incognita pesante dell’intervento dei sindaci.
Con l’aliquota all’1 per mille, la nuova Tasi vale appunto 3,7 miliardi, ma lo spazio per crescere è in mano ai Comuni: il limite per la prima casa è un’aliquota al 2,5 per mille. In generale, anche con l’aliquota minima, il conto Tasi per i proprietari di altri immobili può aggiungersi all’Imu anche se questa ha raggiunto il suo limite massimo: la detrazione Ires-Irpef del 20% sull’Imu, per esempio sugli immobili strumentali, garantirebbe uno sconto di 58 euro (su un valore catastale di 100 mila euro) vanificato dal corrispettivo aggravio Tasi da 100 euro. Per finire, la Tasi prima casa, raggiungerà anche quei 5 milioni di immobili considerati d valore modesto ed esclusi dalla vecchia Imu.
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