ROMA – Catasto: stop Renzi alla riforma. Per 4,6 milioni immobili tasse quadruplicate. Niente più case popolari e di lusso: le categorie immobiliari cambieranno e saranno drasticamente semplificate. Il valore non sarà più legato ai vani ma ai metri quadrati. E dovrà tener conto sia dei servizi sul territorio sia della qualità del singolo immobile, affaccio compreso.
Sono alcune delle novità previste dal decreto delegato che attuerà la riforma del Catasto e che potrebbe approdare al Consiglio dei Ministri oggi (23 giugno). Potrebbe perché, nonostante la promessa di lasciare per legge il gettito invariato, c’è grande preoccupazione per la stangata in arrivo non solo da parte delle opposizioni: Matteo Renzi sarebbe intenzionato a rinviare la rivoluzione catastale scongiurando un temuto aumento delle tasse sulla casa.
Sul primo lo stop è arrivato direttamente dal premier Matteo Renzi, preoccupato che il passaggio dai vani ai metri quadri e l’adeguamento ai valori di mercato, potesse portare ad un aumento della tassazione sulla casa. Ieri era stato il presidente della Commissione finanze della Camera, Daniele Capezzone, a parlare di stime agghiaccianti sull’aumento di gettito sul tavolo del governo. (Andrea Bassi, Il Messaggero).
La parola chiave è invarianza di gettito: se aumenta il valore catastale degli immobili per effetto delle rivalutazioni ai prezzi di mercato diminuirà l’aliquota applicabile: immobili nuovi o periferici pagheranno meno, altri riceveranno una stangata. Il rischio salasso riguarda almeno 4,6 milioni di immobili, edifici centrali considerati popolari, rustici trasformati in ville ecc…, finora classificati nelle categorie più modeste A4 e A5 che secondo le statistiche Uil potrebbero veder quadruplicate le proprie rendite catastali (vedi qui le tabelle elaborate da La Stampa).
Secondo le ultime indiscrezioni, l’invarianza di gettito non sarebbe solo prevista a livello nazionale ma anche a livello territoriale e comunale, per cui la futura local tax dovrà rimodulare le aliquote dell’attuale Tasi. Ecco le linee del decreto delegato.
1) IL VALORE PATRIMONIALE. La prima rivoluzione è la previsione non solo di valori di ”reddito” (come ora) ma anche del valore patrimoniale dell’immobile. Per quest’ultimo si terrà conto dei ”valori medi” del mercato nel triennio 2012-14. Chiaro che non in tutte le zone questo sarà possibile. In questo caso si useranno altri elementi.
2) DUE SOLI GRUPPI DI CATEGORIE. Tutti gli immobili saranno divisi a seconda delle destinazioni d’uso in due grandi gruppi: unità Ordinarie (O) e unità Speciali (S). Le ordinarie saranno divise in 8 categorie, differenti rispetto alle 26 attuali. Eccole. O/1 Abitazioni in fabbricati residenziali plurifamiliari o promiscui; O/2 Abitazioni in fabbricati residenziali unifamiliari, plurifamiliari isolati o a schiera; O/3 Abitazione tipiche dei luoghi; O/4 Uffici, Studi e laboratori professionali; O/5 Cantine , Soffitte e simili; O/6 Posti auto coperti, posti auto scoperti su aree private, locali per rimesse di veicoli; O/7 Negozi, Laboratori artigianali e locali assimilabili; O/8 Magazzini, Locali da deposito e tettoie. Qualche curiosità: le cantine e le soffitte avranno lo stesso sistema di valori, sia se sono accatastate sia se non lo sono, diventano unità pertinenziali; nei negozi scompare la differenza tra zona principale e retronegozio; i castelli passano nelle categorie speciali.
3) GLI AMBITI TERRITORIALI. Il territorio, poi, sarà diviso in ambiti territoriali. Si chiameranno zone Omi (Osservatorio Mercato Immobiliare) e potranno essere porzioni di aree comunali, ma anche aree che superano più comuni.
4) COME SI CALCOLERA’ IL VALORE, ADDIO VANI: Il valore di una singola unità immobiliare sarà dato dal valore unitario della propria categoria in una singola zona Omi. A questo si applicheranno dei correttivi ”accrescitivi o diminutivi”. Il risultato andrà moltiplicato per la superficie in metri quadri dell’unità immobiliare. Quindi addio vani catastali.
5) I FATTORI CAMBIA-VALORE, DA CONTESTO AD AFFACCIO. Ovviamente le motivazioni che faranno discostare il valore del singolo immobile da quello della zona di riferimento sono dovute alla posizione e alle qualità edilizie. In sintesi, se l’immobile gode di molti servizi varrà di più. Lo stesso se gli sono state fatte migliorie (tipo ristrutturazioni registrate al catasto). Per le abitazioni residenziali della Categoria O/1 al momento si punta a tener conto di 7 criteri: “l’intorno” (il contesto), la tipologia edilizia, lo stato di conservazione e la presenza dell’ascensore (che riguardano l’intero fabbricato) ma anche la superficie, il livello del piano e l’affaccio (che caratterizzano la singola unità immobiliare)
6) I TEMPI, 5 ANNI PER LA RIFORMA. Si parte il primo luglio con il campionamento degli immobili che dovrà terminare nel giugno 2016. Le funzioni statistiche per dare i valori agli immobili dovranno essere completate entro il giugno 2018 ma il termine ultimo delle attività è previsto per il 30 novembre 2019, in tempo per avviare il nuovo sistema nel 2020.