BERLINO – Si chiama Hartz IV, e dal 2005 è il cuore del welfare tedesco. Si tratta delle sovvenzioni statali che permettono a un disoccupato di lungo periodo di sopravvivere in Germania. Chi non ha lavoro, pero', non puo' rimanere inattivo e 'galleggiare' approfittando degli aiuti: deve cercare un'occupazione. E oltre a dover dimostrare di essere alla ricerca di un lavoro, viene continuamente sollecitato con delle proposte. Se le rifiuta, perche' preferisce 'vivacchiare' a spese dello Stato, viene progressivamente sanzionato. Con tagli che possono arrivare all'interruzione degli assegni.
Il pacchetto di aiuti fa parte delle riforme dell'Agenda 2010, che si deve al governo rosso-verde. Ed e' stato oggetto di infinite polemiche politiche in passato e prende il nome da Peter Hartz, (presidente della commissione che lo elaboro').
Quarta di 3 leggi sulla modernizzazione del mercato del lavoro tedesco, e' per molti il sistema con cui ''si e' raggiunto un equilibrio ragionevole fra la responsabilita' del singolo per il suo destino e la responsabilita' della societa''', come dice Heinrich Alt, del cda dell'Agenzia federale del lavoro. ''Oggi in Germania 6,2 milioni di persone percepiscono questo sussidio -spiega all'Ansa Anja Huth, dell'Agenzia – 1,7 milioni dei quali sono bambini. Si tratta di 3,4 milioni di famiglie''. Dati aggiornati a marzo.
In realta' il primo soccorso per chi perde il lavoro e' il classico sussidio di disoccupazione. Un contributo del 60% dell'ultimo stipendio (calcolato sul netto) o del 67% (se si hanno figli), cui si ha diritto fino a 12 mesi di disoccupazione. Il tetto massimo preso in considerazione per la retribuzione e' uno stipendio lordo di 4500 euro. Dopo un anno senza lavoro, scatta Hartz IV. E qui la legge prevede: per un single, 374 euro mensili, piu' i costi di fitto di un appartamento (la superficie cambia nei diversi Laender) che in media secondo le statistiche ammontano a 300 euro; per una famiglia, invece, (padre, madre e due figli), il contributo e' di 337 euro per ogni adulto e 219 per ogni bambino, piu' 550 euro per il fitto.
''Accade che pur avendo un lavoro, una coppia non riesca a mantenere la famiglia, che viene quindi riparata dall'ombrello di Hartz IV'', spiega la Huth. ''Questo sussidio non ha 'scadenza'. Il modello prevede pero' meccanismi di controllo e di stimolo per evitare che se ne abusi. Ogni sei mesi bisogna fare richiesta del prolungamento, e un referente del programma tiene colloqui regolari con chi riceve i soldi per essere informato dei tentativi fatti per trovare lavoro''. Chi non ha voglia di lavorare e rifiuta le proposte viene sanzionato: con la perdita del 10, e del 20% ma anche del 30% o del 60% del sussidio, fino all'interruzione del versamento per tre mesi.
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