Corte Conti: “Regione Lazio insolvente da 10 anni. Polverini lasciò buco 4 mld”

Corte Conti: "Regione Lazio insolvente da 10 anni. Polverini lasciò buco 4 mld"
Renata Polverini (Lapresse)

ROMA – La Regione Lazio è insolvente da almeno un decennio, ma per il 2013 l’indebitamento è contenuto entro i limiti di legge. La Giunta Polverini ha lasciato l’ente con un buco di 4 miliardi. E’ quanto scritto dai consiglieri della Corte dei Conti Rosario Scalia e Maria Teresa D’Urso nella durissima relazione presentata all’udienza di parificazione del rendiconto regionale.

Uno dei dati importanti segnalati è che l’indebitamento 2012 “è di 11.741.449 migliaia di euro, in diminuzione del 3,83% rispetto al corrispondente importo 2011 di indebitamento consolidato”. Con riferimento alla “qualità” dell’indebitamento “si rileva che nell’esercizio 2012, come già nel 2011, molti capitoli del bilancio (circa 31 milioni di euro) sono risultati finalizzati al pagamento di spesa corrente.

L’amministrazione regionale, a seguito dei rilievi mossi da questa sezione, ha dato prontamente inizio ad un’operazione di revisione analitica, impegnandosi all’eliminazione già dal bilancio preventivo 2014 di quei capitoli non riconducibili a spese di investimento. Risulta invece rispettato il limite quantitativo dell’indebitamento”. Nel caso della Regione Lazio, “l’indicatore della sostenibilità di indebitamento 2003-2012 è sempre negativo ed in misura significativa nell’ultimo triennio, dimostrando, quindi, che attraverso l’istituto del cosiddetto ‘mutuo a pareggio’ si è rappresentata una situazione solo formale di equilibrio dei conti”.

Per i magistrati contabili del Lazio “nel bilancio preventivo 2012 della Regione le capacità di entrata e di spesa fanno emergere percentuali di scostamento che testimoniano un’incapacità programmatoria dell’ente”.

Per la Corte dei conti “il bilancio preventivo 2012 risulta approvato in una situazione di pareggio solo formale, basato su una programmazione inidonea a garantire l’equilibrio di bilancio previsto dalla Costituzione ed, anzi, idonea a favorire un disavanzo della gestione di competenza che si è poi verificato”.

Ecco che allora i dati contabili dell’esercizio finanziario 2012 “evidenziano la situazione di preoccupante deterioramento dei conti. La gestione dell’esercizio 2012 non ha garantito l’osservanza del principio dell’equilibrio di bilancio. In sostanza, l’amministrazione regionale ha sostenuto maggiori spese rispetto alle risorse che ha accettato”.

L’indebolimento del quadro macroeconomico generale, la diversa allocazione delle risorse e la riduzione dei trasferimenti statali alle regioni, in una frase “la stretta finanziaria” ha messo in “tensione la tenuta degli equilibri del bilancio della Regione Lazio, che già versava in una strutturale crisi di liquidità”.

“L’amministrazione regionale – hanno detto – non ha predisposto ed approvato il Dpef 2012-2014, e la carenza, in un quadro finanziario regionale da tempo economicamente compromesso priva il decisore politico di un indispensabile strumento di programmazione”.

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