Crisi, il Giappone ha venduto bond di Eurolandia per 13 miliardi di euro

Il palazzo della Borsa di Tokyo

Gli investitori giapponesi ”si sono liberati di un’enorme quantità di debito sovrano”, pari a 1.400 miliardi di yen (13 miliardi di euro), relativo a cinque Paesi di Eurolandia (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna, i cosiddetti Piigs) a favore soprattutto di bond del Tesoro Usa. E’ quanto riporta oggi il quotidiano finanziario Nikkei che, citando i dati forniti dal ministero delle Finanze di Tokyo nel periodo gennaio-maggio 2010, osserva come il fenomeno abbia preso consistenza con l’aggravarsi della crisi greca.

La quota più corposa di titoli venduti, 450 miliardi di yen (quasi un terzo del totale), è riconducibile ai bond italiani, seguiti da quelli irlandesi (circa 399 miliardi) e poi greci (220 miliardi). Quanto ad Atene, in particolare, gli investitori giapponesi sono risultati venditori netti per sette mesi di fila a partire da novembre.

Malgrado il trading di obbligazioni greche da parte degli operatori del Sol Levante sia pari al 10 per cento dei titoli italiani, il dato netto di vendita mette il debito greco su livelli paragonabili a quelli di altri Paesi europei.

Nei primi cinque mesi del 2009, gli investitori nipponici avevano acquistato titoli dai 5 Paesi per 1.800 miliardi di yen, di cui il 90 per cento costituito da bond statali di medio-lungo termine. A gennaio-maggio 2010, inoltre, gli investimenti sono stati dirottati verso buoni del Tesoro Usa per 340 miliardi di yen, includendo anche le obbligazioni comunali.

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