ROMA – L’attesa per la nottata è tanta: la crisi si sta facendo sempre più palpabile, e solo nelle prime ore del mattino si capirà se i mercati verranno condizionati dal taglio del rating Usa da parte di Standard and Poor’s. Tutto il mondo ha il fiato sospeso: scatta l’allarme per un crollo dei listini. E i ministri finanziari del G7 si organizzano per faranno il punto della situazione in una riunione telefonica che si terrà presumibilmente domenica 7 agosto. Una telefonata ci salverà la vita?
Per trovare una risposta e una soluzione che forse nessuno ha, si è messo dunque in moto il meccanismo del G7, che in un certo senso assicura un ponte decisionale fra Unione Europea, America, e Asia, perché raccoglie in un solo organismo gli Stati Uniti, la Germania, il Giappone, la Francia, il Canada, l’Italia e la Gran Bretagna: un vertice in teleconferenza fra i suoi ministri finanziari e i governatori delle banche era dato per molto probabile già sabato a tarda notte, ma potrebbe anche slittare a domenica. Era preannunciata una teleconferenza per mezzanotte di alti funzionari dei ministeri economici e di alcuni ministri (anche Giulio Tremonti secondo l’agenzia Ansa). Non solo: circolano ancora voci su una possibile anticipazione dell’incontro fra i capi di Stato e di governo dello stesso G7, già fissato per settembre a Marsiglia.
E i leader mondiali continuano in queste ore a tenersi in contatto. Ci sono stati già diversi colloqui bilaterali, sempre al telefono: il presidente francese Nicolas Sarkozy e il primo ministro britannico David Cameron; il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), Christine Lagarde, e il cancelliere dello scacchiere George Osborne. Il ministro Tremonti si e’ mantenuto in stretto contatto con i colleghi europei e lunedì mattina sarà a Milano per tornare a Roma in serata. Sempre lunedi’ e’ previsto un colloquio telefonico fra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il presidente Usa Barack Obama.
Il punto ora, con tutte queste telefonate, sarà quello di trovare una linea comune tra i vari leader. Una comune soluzione alla crisi. Una delle ipotesi è quella di una pressione concordata del G7 sulla Banca centrale europea, perché abbandoni i dubbi e acquisti sui mercati i titoli di Stato più a rischio, cioè quelli italiani e spagnoli. La Bce, a sua volta, riunisce oggi, domenica 7 agosto, il suo consiglio direttivo: con la Germania, l’Olanda, e altre nazioni, sempre contrarie alla proposta di potenziare il Fondo salva-Stati.
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