STRASBURGO, 8 GIU – Solo con ''importanti cambiamenti istituzionali'' che attualmente ''appaiono improbabili'' e' possibile pensare al varo degli eurobond. E' un sostanziale 'no' alle obbligazioni europee, la risposta di Mario Draghi alla commissione parlamentare che chiede al candidato alla presidenza della Bce quale potrebbe essere l'impatto degli eurobond sulla governance europea.
''Il quadro istituzionale attuale – scrive Draghi – non e' compatibile'' con l'emissione di Eurobond perche' essi ''introdurrebbero una implicita' sussidiarieta''' tra stati le cui politiche fiscali hanno solidita' diverse. ''Cio' potrebbe indebitamente premiare le politiche non solide e depotenziare gli incentivi ad una maggiore prudenza di bilancio futura'' osserva Draghi, che aggiunge come al contrario i governi le cui politiche sono solide vedrebbero ''parte dei benefici trasferiti ad altri stati''.
''L'emissione di Eurobond – scrive Draghi – potrebbe sembrare opportuna solo in un quadro istituzionale in cui la competenza fiscale sia in qualche modo trasferita dalla competenza nazionale a quella della unione, in questo modo internazionalizzando sia i benefici sia le responsabilita' relative''.
Un quadro che pero' sembra ''improbabile'' che possa ''guadagnarsi un ampio consenso nella congiuntura attuale''.